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Dall’inizio della pandemia fino ad oggi, Milano ha dimostrato la sua generosità donando ben 1.700 computer rigenerati

Milano – “Abbiamo ristrutturato e donato 1.700 computer”. Questo dato è sorprendente e toccante, specialmente in una città come Milano, sempre in movimento, ma mai dimenticando di aiutare chi si trova in difficoltà. Questo è il risultato dell’implicazione e dedizione di persone come Mario Donadio, un “super volontario”. Lavora nel settore informatico e durante la pandemia ha iniziato a riciclare computer per donarli a chi ne ha bisogno. Ma non si ferma qui: ha creato “posti di donazione” nei quartieri più popolati e gestisce diversi parchi in città. “Abbiamo iniziato a ristrutturare pc durante il primo lockdown”, spiega. Ha coinvolto i suoi colleghi della società di informatica Pelligra Roberto srl, i quali sono stati seguiti da altre organizzazioni, creando una rete di volontari chiamata “ReUp”, che comprende organizzazioni e individui. Lavorano tutti dopo l’orario di lavoro a reinserire i computer da donare. “Nel 2020”, ricorda, “ho iniziato una raccolta di vecchi pc inutilizzati, per poi ripararli e donarli ai studenti in difficoltà che dovevano seguire le lezioni da casa”. Molte famiglie, soprattutto nei quartieri più popolati, non avevano dispositivi sufficienti per i loro bambini e ragazzi che dovevano necessariamente seguire le lezioni online a causa della chiusura delle scuole durante la pandemia. Questa è stata l’ispirazione. “I cittadini, le scuole e le aziende ci hanno dato i loro computer dismessi, noi li abbiamo riparati e restituiti alla comunità, in collaborazione con associazioni che sapevano a chi attribuirli in base ai bisogni”, afferma Donadio.

La “super volontaria” non ha mai smesso di dedicarsi alla sua missione, con un supporto che continua a crescere. Le richieste sembrano incessanti. Infatti, essendo la necessità persistente nonostante la fine della pandemia, abbiamo continuato ad operare senza interruzioni. Recentemente, una parrocchia di Gratosoglio ha richiesto un computer per un giovane disabile. Inoltre, portiamo i computer a casa per la rigenerazione. Io, i miei colleghi e altre persone competenti, come l’associazione non-profit “Smonting”, che tratta i dispositivi elettronici dismessi come risorse preziose da riutilizzare, partecipiamo attivamente. La nostra attività non si limita ai soli computer. “Siamo infatti accaniti raccoltori di donazioni”, dichiara Donadio, che nel tempo ha anche organizzato punti di riciclo nei quartieri popolari, creando la rete di riciclo “Qui Milano – Ricicliamo” che coinvolge decine di entità. Collaborando con i gestori degli edifici residenziali, allestiamo angoli con tavoli e scaffali in cui vengono messi a disposizione libri e giochi nei corridoi degli edifici popolari. “Chi ha bisogno, prende. Il principio è veramente semplice”. I luoghi includono i quartieri del Gratosoglio, Ronchetto sul Naviglio e Molise-Calvairate. E ancora: l’area del Naviglio Pavese e quello del corso XXII Marzo. “Offrire oggetti in luoghi aperti a tutti, sempre disponibili e non monitorati, è una sfida. Sino ad ora, siamo sempre stati felici dei risultati. Anche solo il sorriso di un bambino è sufficiente a compensare tutto il nostro lavoro”.

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