Viene fondata Libera Martesana, un’entità unitaria combattente contro il crimine organizzato. Questa autorità della legalità coinvolge 29 comuni per un totale di 380.000 residenti. All’incarico di dirigere l’organizzazione, è stato scelto Antonio Brescianini, noto esponente dell’ACLI ed ex sindaco di Vimodrone. Questa zona è ritenuta tra le più esposte al rischio del crimine. “Dopo due anni di preparazione, emergiamo finalmente – dichiara Brescianini -. Il nostro incarico sarà di agire come intermediari tra organizzazioni non-profit e istituzioni, per poter rivalutare e destinare a scopi sociali i 64 beni sequestrati alla criminalità organizzata nella nostra zona, di cui 39 sono già destinati”. L’organizzazione assisterà i vari comuni nel processo, con Pioltello (13 beni) e Cologno (12 beni) occupando la maggioranza, e gli altri 27 centri dividendo il resto. Alla base di tutto ciò, c’è un forte legame con don Ciotti, da sempre grande amico del territorio, che ha dedicato la biblioteca di Vimodrone a Lea Garofalo, testimone di giustizia assassinata dalla ‘ndrangheta per aver rivelato l’alleato dei suoi parenti alla mafia. Un altro importante aspetto dell’attività è la collaborazione con le scuole. “Saranno gli studenti stessi a scegliere il nome della nostra sezione. Questo progetto è già iniziato al liceo Bruno di Melzo, all’Ipsia Majorana di Cernusco e alle scuole medie di Pessano. Nei nostri dibattiti scolastici, ci garantiremo di estendere il tema alla violenza in tutte le sue forme”. Il nuovo ente è ora attivo. “Assisteremo le amministrazioni locali nel dare un nuovo significato alle case di riciclaggio di denaro illegale. Questa è una delle sfide più significative che ci attendono: questi edifici devono rappresentare un simbolo di rinnovamento e di capacità della giustizia di eliminare la corruzione persistente, persino dove non sembra esistere. Per questo – sottolinea Brescianini – ognuno di noi deve mettersi in guardia e mostrarsi come un avamposto consapevole”.
Il futuro uso di terreni, case o attività, precedentemente in mano a boss o capibastone, verrà determinato grazie al supporto di volontari. La nostra missione principale sarà quella di creare un collegamento tra questo mondo e l’audience pubblica, convocando tutti attorno a un tavolo per discutere sulla ricollocazione dei beni confiscati alla mafia. Tali beni costituiscono un patrimonio di innumerevoli milioni. La nostra esperienza ha dimostrato che in molte situazioni è complicato gestire un patrimonio di tali dimensioni, perciò abbiamo compreso l’importanza di disporre di una struttura dedicata. Non dimenticheremo mai, tuttavia, l’importanza del lavoro di sensibilizzazione. Infatti, la terza marcia anti-mafia è prevista per marzo: “Stiamo attualmente selezionando la location, dopo Pioltello e Cologno”.