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Il proprietario del residence mira a raggiungere un accordo a seguito del decesso causato da un apparecchio di riscaldamento malfunzionante

Il proprietario del residence Linate a Novegro di Segrate intende ottenere un accordo di patteggiamento, a seguito della morte di Francesco Mazzacane nel 2022, causata da un’erronea fuoriuscita di monossido di carbonio da una caldaia difettosa. L’udienza si è svolta oggi dinanzi al gup di Milano, Sonia Mancini. Sia il proprietario del residence che l’idraulico che s’incaricò della manutenzione della caldaia e che ora ha optato per un rito abbreviato, sono entrambi imputati per omicidio colposo. A loro carico vi è anche l’aggravante di aver causato gravi lesioni al compagno di Mazzacane, che è sopravvissuto dopo un lungo periodo di coma.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Isabella Samek Lodovici, il proprietario del residence avrebbe incaricato della installazione della caldaia un idraulico non competente e privo della necessaria formazione tecnica. Quest’ultimo non avrebbe adempiuto all’adeguamento del locale interrato del residence alle norme tecniche e di sicurezza. E’ inoltre emerso che erano già noti i problemi della caldaia, che nonostante ciò non fu spenta e il suo utilizzo fu addirittura incrementato.

Attualmente, il proprietario sta cercando di raggiungere un patteggiamento. I suoi avvocati stanno cercando di concordare un indennizzo da proporre alla famiglia della vittima.

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