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Dopo l’incendio di grande entità in via Cesalpino, sessanta individui si trovano senza alloggio e chiedono l’aiuto del Comune per trovare una soluzione. Tutti loro sono immigrati legalmente stabiliti che lavorano, tuttavia, stanno incontrando difficoltà a trovare una casa in affitto perché provengono dall’Africa. Questi individui, molti dei quali hanno un bambino, si sono ritrovati senza un tetto dopo l’incendio che ha devastato il magazzino che occupavano nel quartiere Gorla di Milano nella notte tra il 18 e il 19 di settembre. Questi più di 60 migranti si erano precedentemente sistemati lì dopo essere stati sgomberati da via Esterle e via Iglesias.

Tamba, uno dei migranti che è riuscito ad evitare l’incendio, espone la situazione dichiarando: “Siamo stati sull’asfalto da ieri sera. Ci sono numerose famiglie con figli, ma il Comune ha solo fornito alloggio a una ventina di noi. Verso gli altri rimanenti è stato adottato un approccio di arrangiarsi. Nonostante oltre il 90% di noi sia titolare di un permesso di residenza e abbia un lavoro stabile, è un’impresa ardua trovare una casa a Milano. Non appena menzioniamo le nostre origini africane durante i tentativi di affittare un appartamento, ci viene risposto ‘Ci dispiace’. Desideriamo vivere una vita onesta, ma le circostanze attuali lo rendono arduo.”

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