Milano, 20 Settembre 2024 – L’elevato costo delle partite sta preoccupando i tifosi di tutte le età, sia quelli leali che quelli sporadici, che desiderano seguire le partite allo Stadio di San Siro. A seguito degli “sold out” nelle stagioni dopo il Covid, l’inizio della stagione 2024-2025 segna un netto calo di presenze.
Sebbene possa essere prematuro parlare di un “allontanamento dagli stadi”, i segnali non sono promettenti. Nonostante i 40mila abbonamenti degli interisti e i 39mila degli milanisti, ci sono migliaia di biglietti rimasti invenduti, anche per partite che in passato erano state sold-out pochi giorni prima del match.
I motivi del down-turn
Martedì sera, durante la prima partita del Milan in Champions League contro il Liverpool, c’erano solo 59.826 tifosi presenti, inclusi i circa 4.000 supporter inglesi. Grandi spazi vuoti erano evidenti in tutti i settori, soprattutto nel primo anello verde e in quello arancione. Inoltre, molti posti auto erano disponibili, nonostante i costi tra i 30 e i 40 euro.
Alcuni potrebbero attribuire la colpa alla cattiva condizione di Leao e dei suoi compagni di squadra, oppure al fatto che ci siano troppe partite ravvicinate, infatti domenica ci sarà il derby. Tuttavia, la vera causa sembra essere il costo elevato per assistere a una partita allo stadio, che sta diventando un lusso che solo pochi possono permettersi. I prezzi popolari sono ormai una cosa del passato e le promozioni e gli sconti sono praticamente inesistenti, rendendo impossibile per le famiglie sostenere tali spese.
Un lusso per i benestanti.
Durante la partita contro i Reds, i tagliandi più accessibili, che sono stati velocemente esauriti, erano per il terzo anello blu con un costo di 59 euro. Per il secondo anello, l’opzione più economica era quella del settore verde, a un prezzo di 89 euro. Solo per un numero ristretto di fortunati, era disponibile la tribuna d’onore rossa, il biglietto più costoso con numerosi vantaggi extra, al costo finale di 349 euro.
I tifosi dell’Atalanta per la partita contro l’Arsenal, invece, hanno avuto un trattamento un po’ migliore. Al Gewiss Stadium appena rinnovato, 25mila biglietti erano disponibili, variando il prezzo da 34 euro per la Curva Nord Pisani e la Curva Sud Morosini, fino a 220 euro per un posto nella tribuna d’onore.
È stato anche stabilito un limite massimo ai prezzi dei biglietti per le partite in trasferta delle tre coppe europee, che rappresenta una consolazione per i pochi migliaia di tifosi pronti a seguire ovunque Inter, Milan e Atalanta. L’Uefa, con una decisione della Commissione delle competizioni per club, ha fissato questo tetto: 60 euro per la Champions, 40 per l’Europa League e 20 per la Conference. Questi importi diminuiranno rispettivamente a 50, 35 e 20 euro l’anno prossimo. Questa soluzione serve sicuramente ad agevolare la passione dei tifosi, che spendono notevoli somme per supportare la propria squadra anche lontano da casa.
Tuttavia, in Italia…
Nel contesto del campionato di Serie A, i supporters che seguono le squadre in trasferta risultano tra i più svantaggiati. Il Codacons è intervenuto a fine agosto criticando l’assurda fluttuazione dei prezzi applicati nei settori per gli ospiti dei vari stadi italiani.
Per esempio, ogni sostenitore del Milan ha dovuto sborsare 45 euro per la partita contro la Lazio, mentre i fan del Monza, in trasferta a Firenze, hanno pagato 30 euro ciascuno. Inoltre, si nota un generale malcontento, evidenziato dalla disponibilità di biglietti solo due giorni prima del derby di San Siro, con prezzi per settori diversi che partono da 120 euro (terzo verde) o 140 (terzo rosso). Se uno sceglie il primo arancio (laterale), il costo aumenta a 220 euro. Ma il colpo più duro arriva con il primo rosso: 240 euro per un posto laterale e addirittura 530 euro se si desidera un posto al centro (tribuna d’onore). Si paragonano questi prezzi con quelli del Prima della Scala o simili. Ma non si supponeva che il calcio fosse uno sport per tutti?