×

“Una limitazione leggera su San Siro: “Una sezione del secondo anello potrebbe essere ridimensionata. Tuttavia, con proposte di alta qualità”

Milano – La questione relativa al secondo livello dello stadio San Siro si svela più complessa del previsto, tra vecchio e nuovo. Dopo il vertice di ieri mattina presieduto dalla sovrintendente Emanuela Carpani con il sindaco Giuseppe Sala e i rappresentanti di Milan e Inter, si delinea un’idea per il futuro dello storico stadio, il cui anello intermedio girerà il settantesimo anno l’anno prossimo.

A quanto pare, le restrizioni previste non precluderebbero solo la costruzione di un nuovo stadio a fianco dello storico Meazza, ma potrebbero addirittura permettere un rinnovamento della celebre “Scala del calcio”. Carpani rivelò infatti che “è probabile che una parte del secondo anello venga demolita”, ma richiede alle squadre di mantenere almeno un pezzo del vecchio stadio e di proporre un progetto che possa arricchire la vita dei residenti del quartiere.

La riflessione della sovrintendente è complessa: si punta a condividere il disegno con le squadre, cercando di preservare il più possibile del vecchio stadio. L’idea di mantenere il calcio in loco potrebbe addirittura costituire un valore aggiunto, ma qualsiasi modifica deve essere attentamente pensata per migliorare la qualità della vita per chi vive lì. E’ importante conservare la memoria, e l’affetto che lega i tifosi al vecchio San Siro.

In definitiva, sembra che il secondo anello potrebbe essere parzialmente demolito per consentire un aggiornamento del Meazza, ma occorre raggiungere un equilibrio tra il vecchio e il nuovo. “La questione progettuale è molto interessante e stimolante. Bisogna puntare sulla qualità e sulla compatibilità delle nuove funzioni” conclude Carpani.

Durante le discussioni pubbliche riguardanti il futuro di San Siro, è emerso che le nuove funzioni previste per lo stadio includono un museo delle squadre, un centro commerciale, bar, ristoranti e campi di calcio per i giovani e le donne, probabilmente situati nel luogo attuale del campo di calcio. La sovrintendente auspica che le società possedute da Redbird e Oaktree propongano un progetto che possa essere apprezzato e accettato dalla popolazione. A tal proposito, ha ricordato che attualmente non vi è alcuna restrizione sul secondo anello dello stadio. Nonostante esistano specificità architettoniche definite per il secondo anello, costruito negli anni ’50, nessuna misura è stata ancora adottata in quanto manca il requisito di 70 anni, che verrà raggiunto solo alla fine del prossimo anno. Tuttavia, l’idea è che il secondo anello possieda un interesse architettonico nonostante la sua semplicità. Se il progetto delle squadre sarà di alta qualità, potrebbe essere possibile demolire una parte del secondo anello, come confermato da Carpani. Il possibile acquisto del Meazza e dell’area circostante da parte del Milan e dell’Inter potrebbe implicare cambiamenti nel vincolo architettonico. Infatti, se l’edificio diventa proprietà privata, non esiste più una protezione legale automatica. Ciò non riduce l’importanza di realizzare un progetto convincente e condivisibile, che possa resistere anche a un eventuale vincolo sui privati. Infine, è da ricordare che lo stadio di Milano non è il prodotto di un architetto, ma è il risultato di intervalli stratificati: il primo, secondo e terzo anello.

Se la protezione giuridica dovesse cessare, aspiriamo a una mutualità di lealtà: un’impresa che necessita di condivisione. La Sovrintendente, poi, mette in rilievo il bisogno di evitare che lo stadio Meazza rimanga disabitato e senza squadre che vi disputino partite, in quanto rappresenterebbe una perdita per tutti, inclusa la salvaguardia del patrimonio. Ci troveremmo di fronte a uno stadio che si deteriora, un risultato negativo per tutti.

Leggi anche