Nuova occupazione al Liceo Manzoni di Milano da parte degli studenti, che denunciano attività in presenza basate principalmente su verifiche continue
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Nuova occupazione degli studenti nel Liceo Manzoni di Milano. La motivazione è il calendario delle attività in presenza basato quasi esclusivamente su verifiche ed interrogazioni continue.
Occupazione al Liceo Manzoni di Milano
Nuova occupazione al Liceo Manzoni di Milano, questa volta però è per il calendario delle attività in presenza, basato principalmente su verifiche ed interrogazioni, a provocare la reazione degli studenti. Così il 10 maggio gli studenti hanno nuovamente occupato il cortile e diffuso i motivi dell’occupazione sui social network.
I motivi dell’occupazione
A spiegare nel dettaglio le motivazioni dell’occupazione al Liceo Manzoni di Milano è il Collettivo Politico Manzoni. ”Abbiamo nuovamente occupato il cortile della nostra scuola per protestare contro le condizioni che si trovano ad affrontare studenti e studentesse al rientro: l’unica prospettiva che ci viene proposta è quella di una scuola utile solo a mettere voti, rimandare, mettere note e bocciare, noi non ci stiamo più!” dichiarano gli studenti del Manzoni che sono stati tra i tanti a lottare per il ritorno in presenza al 100%. “Al rientro dopo il periodo di DAD al 100% tuttə noi ci siamo ritrovatə a dover sostenere un fittissimo e insostenibile calendario di interrogazioni e verifiche, pretendiamo che in presenza ci si confronti e si socializzi, non che il tempo venga sprecato a mettere voti.”
Sostegno e reazione
L’occupazione del Liceo Manzoni di Milano ha sorpreso in molti. Tanti i commenti di chi si è chiesto perché dopo aver lottato per il ritorno in presenza ora si torna ad occupare la scuola. Gli studenti però hanno spiegato che la richiesta di ritornare in presenza era un modo per recuperare anche e soprattutto momenti di socialità, di condivisione. Secondo alcuni studenti invece al Manzoni ci sono stati giorni occupati interamente a verifiche ed interrogazioni, un programma che non ha concesso agli studenti momenti di confronto e dibattito ugualmente importanti per la loro formazione, specialmente in un periodo dove incontrarsi in presenza è difficile. Secondo gli studenti quelle che è mancato è stato il confronto diretto con loro, per conoscere anche le loro necessità.