L'Assessore alla Mobilità, Marco Granelli, mantiene sospese l'Area B e C di Milano. "Quadro sanitario instabile" bisogna evitare gli assembramenti.
L’Assessore alla Mobilità, Marco Granelli, mantiene spente l’Area B e l’Area C a Milano. “C’è un quadro sanitario instabile” e il ripristino delle zone a traffico limitato potrebbero far aumentare i pendolari sui mezzi pubblici, causando assembramenti pericolosi dal punto di vista dei contagi.
Area B e C a Milano restano sospese
La salute prima di tutto, anche dell’ambiente, per cui l’Area B e l’Area C di Milano restano sospese.
E’ quanto hanno deciso Beppe Sala e Marco Granelli, dopo il confronto che c’è stato tra i due martedì 16 febbraio nel pomeriggio. La mattina del 16 febbraio c’è stato un tavolo tecnico tra Prefetto, Comune di Milano, Atm e tecnici del Politecnico, per fare il consueto punto sui flussi all’interno dei mezzi pubblici, un lavoro fatto per evitare che si creino assembramenti a bordo, una possibile causa di contagio. Avendo valutato che gli orari della città sono cambiati, si era ipotizzato la ripresa dell’Area C a partire dalle 10:00 del mattino. Una notizia che ha subito scatenato il centrodestra. Persino Matteo Salvini, leader della Lega, è intervenuto sulla vicenda commentando: “Assurdo. Il momento è difficile per cittadini, famiglie e imprese: è necessario garantire e facilitare gli spostamenti, senza ulteriori costi o intoppi burocratici. I milanesi – aveva insistito – vanno aiutati, non bastonati. E meritano un sindaco a tempo pieno“. Lo ha seguito subito il capogruppo su Milano di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale: “Area C anche in formato ridotto sarebbe ancora più inutile per l’aria, dannosa per la ripresa, pericolosa per gli assembramenti in metro“.
A calmare gli animi e a porre un no definitivo è stato quindi l’Assessore Granelli, che dopo essersi confrontato con Sala, ha dichiarato: “Il quadro sanitario è ancora troppo instabile e con un orizzonte così incerto non si cambia nulla su Area B e Area C. Il comune continuerà comunque a monitorare i dati“ riferendosi ai livelli d’inquinamento. Poi aggiunge l’altra criticità più importante: “Tutte le riflessioni fatte intorno al tavolo in Prefettura ruotano intorno a un dato: la linea 1 del metrò tra le 8 e le 9 raggiunge il 95 per cento del carico dei passeggeri consentito (che ricordiamo essere del 50 per cento) e su questo si concentrano tutte le attenzioni.” Ancora una volta la causa sembrano essere gli uffici. “Si tratta di dialogare col mondo delle piccole e medie imprese perché modifichino i propri orari. Il commercio ha risposto bene, ora si tratta di sensibilizzare il terziario.”