Si studia il numero dei passeggeri nella metropolitana di Milano a gennaio per realizzare un piano degli spostamenti.
Il Comune di Milano e il Prefetto, in collaborazione con i dati forniti dall’azienda di trasporto pubblico locale e gli ingegneri del Politecnico stanno elaborando un dossier per ipotizzare il numero dei passeggeri che ci saranno nella metro di Milano a gennaio e far si che i mezzi pubblici possano reggere l’affluenza. Un lavoro minuzioso, fatto di numeri, statistiche, variabili, che si sta facendo per non far implodere il sistema.
I numeri dei passeggeri sulla metro
Solo qualche giorno fa annunciavamo il successo del lancio dell’app TpI in Rete, l’app del trasporto pubblico locale pensato per organizzare il percorso degli studenti che si muoveranno a gennaio per andare a scuola. Ebbene questi dati, insieme ai dati del 2019 più i dati registrati ad ottobre, sono sotto la valutazione e l’analisi degli ingegneri del Politecnico. L’obiettivo è quello di realizzare un piano per far si che il numero dei passeggeri della metropolitana di Milano non sia troppo elevato e possa far implodere il sistema.
A differenza infatti di settembre, dove c’era il limite della capacità sui mezzi pubblici all’80%, a gennaio i tornelli della metropolitana di Milano si bloccheranno raggiunta la capacità del 50%. Se quindi da settembre ad ottobre abbiamo assistito ad assembramenti nelle stazioni ed si era all’80%, adesso si rischia di creare assembramenti ai tornelli e di avere il blocco totale dei mezzi pubblici.
Secondo i dati infatti, pur essendosi ridotto notevolmente il numero di pendolari, grazie allo smart working e agli universitari che continueranno a studiare a distanza, il numero dei pendolari che hanno continuato a prendere la metro più il numero degli studenti previsti per gennaio manderà in tilt il sistema di trasporto pubblico di Milano.
Le soluzioni ipotizzate
Nonostante sia stato ipotizzato l’utilizzo di ingressi a scaglioni nelle scuole, il sistema sembrerebbe non funzionare. A quanto pare infatti l’ingresso sarebbe stato spostato alle 10.00, un orario che comunque andrebbe ad impattare sui pendolari che solitamente prendono la metro dalle 8.00 alle 9.00. Senza tenere in considerazione il fatto che alcuni studenti, già ad ottobre, sottolineavano che provenendo da fuori Milano, erano comunque “costretti” a prendere la metro prima delle 9.00. Quindi si pensa che i Presidi dovranno trovare anche altre soluzioni.
L’ipotesi che al momento si è avanzata è quella di ridurre ancora di più il numero dei pendolari. Un sistema potrebbe essere quello di mettere tutti i dipendenti pubblici in smart working, e lasciare in presenza solo i dipendenti pubblici che prestano servizio negli uffici aperti al pubblico. In questo caso si potrebbe prevedere anche un cambio dell’apertura degli uffici aperti al pubblico e posticipare l’orario di apertura alle 10.00. Lo stesso si potrebbe chiedere ai negozianti.
Insomma la parola d’ordine da utilizzare per gennaio sarà “spostare” per garantire a tutti gli studenti di poter ritornare a scuola.