Il primo caso covid a Milano, si sarebbe registrato già a novembre 2019, ed era un bimbo di 4 anni. Sarebbe lui il paziente 1 e non Mattia.
Ha 4 anni, non ha mai viaggiato ma sembrerebbe essere lui il primo caso covid registrato a Milano e in tutta Italia. Il paziente uno in Italia quindi non è Mattia, il 38enne affetto da Coronavirus registrato lo scorso 20 febbraio, ma questo bambino, affetto da Coronavirus già lo scorso novembre 2019.
Il primo caso covid a Milano a novembre
Secondo lo studio dell’università di Milano di Medicina il primo caso di covid registrato a Milano e in Italia è un bambino di 4 anni, e nonostante non abbia mai viaggiato era affetto da Coronavirus già lo scorso novembre del 2019. “Vive nei dintorni di Milano. Il 21 novembre mostra tosse e rinite, circa una settimana dopo, 30 novembre, viene portato al pronto soccorso con sintomi respiratori e vomito. L’1 dicembre sviluppa un’eruzione cutanea simile al morbillo; il 5 dicembre (14 giorni dopo la comparsa dei sintomi), viene sottoposto a tampone orofaringeo per la diagnosi clinica di sospetto morbillo“ dichiarano i ricercatori. Nonostante i medici non capiscono che cosa abbia il bambino, dopo pochi giorni guarisce e torna a casa. Il tampone però resta conservato per il laboratorio dell’università, il MoRoNet, che studia il morbillo e la rosolia. Dopo un anno sono proprio loro a chiedersi se quel caso, insieme ad altri 39 casi anomali, siano covid. Ed ecco che il tampone risulta positivo. La scoperta, fatta sotto la direzione dei responsabili di laboratorio Elisabetta Tanzi e Antonella Amendola, è stata firmata anche dal Preside di Medicina Gian Vincenzo Zuccotti e pubblicata sulla rivista internazionale Emerging Infectious Diseases.”I risultati dello studio forniscono indicazioni sui futuri sforzi da mettere in atto per il controllo delle malattie infettive e sulla necessità di implementare la sorveglianza virologica a livello territoriale come strategia prioritaria per un’adeguata risposta alle emergenze pandemiche” dichiara Antonella Amendola. Diventa quindi certezza l’ipotesi che il Coronavirus fosse già in circolo prima di febbraio.