Focolaio al Teatro alla Scala. Undici persone di cui nove cantanti e due direttori d’orchestra sono risultati positivi. Coro in quarantena.
Focolaio al Teatro alla Scala dove nove cantanti sono risultate positive. Con loro anche due professori d’orchestra di fiati. Il risultato è stato la quarantena per tutto il coro oltre che gli strumentisti del gruppo dei fiati che per motivi di tipo tecnico sono anche gli unici autorizzati a non indossare la mascherina. Il periodo d’isolamento durerà fino a lunedì 2 novembre quando verrà effettuato un nuovo tampone. Si tratta di una notizia questa che ha creato non pochi problemi non solo per quanto riguarda la salute di cantanti e musicisti, ma anche per motivi di tipo organizzativo. Con l’intero coro e il gruppo di fiati in quarantena potrebbe essere a rischio la fine della stagione oltre che la prima prevista il 7 dicembre. Per questo motivo, si sta studiando a delle alternative.
Covid, focolaio al teatro alla Scala
La fine della stagione è a rischio al Teatro alla Scala di Milano. Nove cantanti e due professori d’orchestra dei fiati sono risultati positivi al tampone. Una notizia che ha portato alla messa in isolamento dell’intero coro oltre che degli strumentisti del gruppo dei fiati. Oltre a coro e fiati si sono sottoposti al tampone anche i ballerini del corpo di ballo risultando però tutti negativi. Alla notizia del coro e dei fiati in quarantena, nella giornata di venerdì 23 è stata annullata la prova in programma.
Nel frattempo il sovrintendente del Teatro alla Scala si è rivolto ai sindacati per illustrare quanto successo. Ha inoltre dichiarato che prima di prendere decisioni, provvederà a parlare con il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il consiglio di amministrazione. A questo proposito è intervenuto anche Paolo Puglisi della CGIL che ha dichiarato: “C’è ottimismo e volontà di andare avanti ma la prima cosa a cui pensare è la salute di lavoratori e spettatori”. In ogni caso qualora dovesse venire approvata la misura del coprifuoco, per il teatro alla Scala potrebbe essere complicato pensare di andare avanti. Nel frattempo si sta pensando a delle alternative in vista della prima del prossimo 7 dicembre. Si sarebbe pensato a Lucia di Lammermoor, un’opera scelta non solo perché molto conosciuta, ma anche perché richiede la partecipazione di poche persone.