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Ats studia la situazione Rsa a Milano: “Non attrezzate per isolamento”

Grazie all'Ats di Milano si è potuta avere una visione della reale situazione nelle Rsa a Milano per quanto riguarda il Coronavirus.

Arriva l’Ats a raccogliere i numeri delle Rsa per capire la reale situazione a Milano. Dall’analisi emergono diversi punti, tra cui quello più drammatico dei decessi. Il 26% delle morti ha contratto sicuramente il Covid-19, mentre il 34% ha manifestato sintomi simili.

La reale situazione Covid-19 nelle Rsa a Milano

Tra le tante polemiche e vicende che il Coronavirus ha portato con se c’è sicuramente quello delle Rsa lombarde. L’Ats – l’agenzia di tutela della salute – di Milano ha raccolto i dati delle case di cura e di riposo per poterli studiare i finalmente fotografare la situazione reale. A inizio emergenza, precisamente nel mese di marzo, non era stato possibile effettuare il tampone a tutti gli anziani delle strutture. Per questo il primo aprile risultavano 1.451 casi sospetti Covid-19 e solo 539 accertati. Al 20 di maggio la situazione si ribalta e grazie ai test si accertano 3.354 casi sicuramente Covid-19 e 175 sospetti. Aggiungiamo che soltanto 30 o 40 a settimana venivano portati negli ospedali: una delibera regionale chiedeva alle Rsa di assistere i malati unicamente nelle strutture.

Grazie ai tamponi le strutture hanno potuto avere idee più chiare – spiega Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats -. Stiamo conducendo altre analisi per confrontare la mortalità osservata e quella attesa. Da queste prime tabelle i dati sono compatibili con quelli sulla Rsa che ci arrivano da altri Paesi con statistiche ufficiali“. Poi commenta: “Difficile proteggere gli ospiti da un’epidemia, soprattutto in strutture non attrezzate per l’isolamento“. Ma anche gli operatori sanitari sono stati duramente colpiti dal virus: a fine aprile il 40% dei lavoratori lamentavano sintomi da Coronavirus. “Sarebbe servito più personale“, conclude il direttore sanitario dell’Ats.

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