Nonostante i contagi nella città di Milano non abbiano un calo deciso l'assessore al Welfare Giulio Gallera esclude l'ipotesi zona rossa nella fase 2.
La fase due prevista per il 4 maggio si avvicina, ma sono ancora molti i dubbi a riguardo. La città che più preoccupa per i contagi da Coronavirus è sicuramente Milano, per questo si è parlato di farla rimanere zona rossa. A proposito è intervenuto l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha subito escluso questa possibilità.
Coronavirus, Milano zona rossa in fase 2
Nonostante in tutta la Lombardia i contagi siano sempre meno, a Milano la situazione non ha un miglioramento deciso. I numeri sono altalenanti: il 17 aprile +166, il 18 +95, il 29 + 128 e ancora +246 il 21 aprile e +161 il 22. Insomma, come hanno confermato più volte i vertici della Regione, data la situazione ai piedi della Madonnina è difficile allentare la tensione. A proposito è intervenuto l’assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha spiegato come mai i contagi siano sempre alti. “Quei dati risentono dell’ampliamento delle categorie a cui vengono fatti i tamponi, come operatori sanitari che hanno solo 37.5 di temperatura o operatori delle Rsa“.
Per questo motivo ha escluso categoricamente che Milano possa rimanere zona rossa anche dopo il 4 maggio, con l’inizio della famosa fase 2. “I nostri ospedali liberano posti letto, le terapie intensive anche, al pronto soccorso ci sono molte meno persone con sintomi da Covid e in forma più lieve. Il dato empirico più importante è quello sul polso degli ospedali: non si riscontra criticità tanto da immaginare una zona rossa, siamo in una fase diversa“, assicura. Gallera ci ha tenuto a sottolineare che questo non vuol dire non essere prudenti: “Dobbiamo ascoltare la scienza, muoverci con prudenza. I risultati sono importanti ma il rischio che riprenda il contagio c’è. Parliamo di riapertura graduale”.