Grandi acquisti per il Comune di Milano: presi tre immobili nelle zone Corvetto, Bovisa e Cenisio per il trasferimento degli uffici.
Il Comune di Milano ha comprato tre immobili nelle zone Corvetto, Bovisa e Cenisio. La ragione di questi acquisti è la decentralizzazione di alcuni servizi di diversi assessorati. In tutto saranno circa 2.500 i dipendenti che, nei prossimi mesi ed entro l’inizio del 2021, traslocheranno in altri spazi. Il trasferimento costerà in totale 102 milioni di euro. L’obiettivo, però, è di liberare alcune sedi centrali le quali, per valore e prestigio, potranno essere vendute permettendo così di incassare ottime quantità di denaro.
Gli stabili acquistati dal Comune si trovano via Sile 8, in zona Corvetto; via Durando 38, nella zona del Politecnico in Bovisa; via Principe Eugenio 33, in zona Cenisio.
Comune di Milano compra tre immobili
L’immobile di via Sile è uno spazio di 34mila metri quadri disposti su sette piani i quali verranno tutti opportunamente adattati alle richieste del Comune dal venditore. La struttura è costata 65 milioni di euro. Lo spazio in via Durando è stato invece acquistato dal Politecnico di Milano con un investimento di 30,5 milioni di euro per 22mila metri quadri anch’essi su sette piani. L’ultimo edificio, situato in via Principe Eugenio apparteneva alla Città Metropolitana ed è costato 6,9 milioni. Tutti gli immobili si trovano vicino ai servizi di trasporto pubblico locale. Il trasferimento permetterà di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti comunali.
L’assessore al Demanio, Roberto Tasca, ha spiegato quanto segue: “Con questo passaggio procediamo in modo concreto verso la riorganizzazione degli uffici comunali. È un investimento economico importante che riteniamo essenziale per offrire servizi ai cittadini in tre diversi quartieri della città”.
Tasca conferma che lo spostamento dei dipendenti dagli stabili nel centro cittadino, permetterà all’Amministrazione di “ottenere importanti economie di spesa e di entrata dalla valorizzazione economica degli immobili liberati”.