12enne morto per occlusione intestinale all’ospedale di Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano. La Regione chiede verifiche
Per quel forte e continuo mal di pancia, domenica 29 dicembre si era recato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano. I medici lo hanno tenuto sotto osservazione per un giorno, poi hanno deciso di operarlo. Tuttavia, l’intervento si è dimostrato tardivo: non c’è stato niente da fare per il 12enne morto per un’occlusione intestinale. Il giovane è deceduto nel pomeriggio di lunedì 30 dicembre. Intanto La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
Morto per occlusione intestinale
I medici hanno aspettato troppo prima di operare il giovane paziente: così per Francesco, il 12enne della provincia milanese, non c’è stato niente da fare. È deceduto alla vigilia del nuovo anno. I genitori e la sorella di Francesco sono disperati e chiedono giustizia contro chi non è intervenuto per salvare il loro bambino. Il giovane, infatti, pare sia deceduto a causa della noncuranza dei dottori: per l’occlusione intestinale il ragazzino sarebbe potuto essere salvato.
Dopo la notizia della morte di Francesco, l’Asst di Melegnano e della Martesana indagano per far luce sull’accaduto. Stando a quanto emerso finora, sarebbero due i medici che hanno visitato il 12enne, giudicandolo non in pericolo di vita e con “addome trattabile”. Il giovane è stato tenuto sotto osservazione per un giorno: l’indomani, alla luce di un improvviso peggioramento e dei dolori lancinanti lamentati dal bambino, un terzo specialista ha deciso di procedere con l’operazione. Durante l’intervento è stato necessario asportare parte dell’intestino. Tuttavia, nulla è bastato a salvarlo.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, hanno espresso “cordoglio e vicinanza alla famiglia del ragazzo”. L’Ats Città Metropolitana di Milano, inoltre, è stata incaricata dalla Regione per accertare ogni responsabilità dei fatti. Sarà quindi istituita una commissione di verifica, “con il compito di analizzare nel dettaglio tutte le procedure cliniche eseguite nei confronti del ragazzo dal suo arrivo in ospedale fino al drammatico decesso”, fanno sapere dalla Regione Lombardia.