Dopo lo sgombero del "Lab Zero" di Ripa di Porta Ticinese 83 – informa il Corriere -, un gruppo di antagonisti e squatter ha occupato un palazzo abbandonato in via Savona 18.
Su Indymedia leggiamo:
"Piu di cento celerini all'interno dello stabile, in cui vivono circa sessanta persone, pare sia confermato uno sgombero dell' edificio. quartiere completamente militarizzato, lo sgombero si è concluso in pomeriggio grazie all enorme dispiegamento di forze, in serata gli occupanti hanno indetto un presidio in piazza XXIV maggio che si è poi trasformato in un corteo notturno.
In chiusura del corteo è stato occupato un nuovo edificio in via Savona, non senza cariche da parte della polizia che non è riuscita tuttavia nell'intento di sgomberare la nuova occupazione. in conclusione di serata è stato quindi indetto un presidio per la mattinata successiva, allo scopo di difendere il nuovo spazio dal probabile sgombero".
L'intento è quindi quello di resistere, di opporsi alle forze di polizia che potrebbero presentarsi a ore e procedere allo sgombero.
I ragazzi dicono di non voler mollare ma il vicesindaco Riccardo De Corato – che di sgomberi possiamo dire sia ormai un esperto – minaccia:
"Milano ha già undici stabili occupati abusivamente dai centri sociali, non abbiamo bisogno del dodicesimo. Dopo la querela della proprietà procederemo allo sgombero".
Solidarietà per gli occupanti di via Savona giunge via Indymedia dai simpatizzanti di tutta la regione, come i "compagni pavesi" che commentano:
"In una Milano in cui ormai la repressione è all’ordine del giorno, dove la giunta comunale fa della speculazione edilizia il suo cavallo di battaglia, dove in virtù di profitto e ricchezza ogni diritto basilare viene calpestato quotidianamente, i compagni hanno reagito immediatamente dimostrando che la migliore risposta alla loro violenza è e sarà sempre la lotta".