Il pc sequestrato a Fabrizio Pessina, l'avvocato svizzero arrestato a febbraio nell'ambito dell'inchiesta sulla bonifica dell'area di Santa Giulia continua a svelare segreti. Nel suo computer la GdF ha trovato 552 nomi con a fianco il numero di telefono e le società offshore di riferimento.
Come riporta il Corriere la trasmissione Report andata in onda ieri sera svela un giro di conti correnti della Banca Arner, un istituto di credito svizzero. Nella sede milanese della banca la famiglia Berlusconi ha quattro conti correnti per un totale di 60 milioni di euro, di cui uno intestato direttamente al presidente del Consiglio (10 milioni) e altri tre (50 milioni) a capo delle holding italiane Seconda, Ottava e Quinta.
Tali holding sono amministrate dai figli del premier Marina e Piersilvio. Tra i clienti della banca ci sarebbero anche Ennio Doris,fondatore del gruppo Mediolanum, e Stefano Previti, figlio di Cesare Previti (fonte immagine).
L'inviato di Report Paolo Mondani ricostruisce la storia della Banca Arner, fondata nel 1994 da Paolo Del Bue, Nicola Bravetti, Giacomo Schraemli e Ivo Sciorilli Borelli. Spiega il Corriere che
"nel 2003 viene aperta la sede milanese, ma il 7 maggio del 2008 Bravetti viene messo per due settimane agli arresti domiciliari dalla Procura di Palermo con l'accusa di intestazione fittizia di beni avendo aperto un conto di 13 milioni di euro a favore di Teresa Macaluso"
Il deposito della Macaluso (13 milioni) come segnala Repubblica rappresenta un quarto degli attivi della banca.
Bravetti avrebbe nascosto il nome del vero correntista,
"il marito e costruttore siciliano Francesco Zummo, collegato al clan Ciancimino, indagato per mafia ma assolto in appello. I beni di Zummo, valutati tra i 500 milioni e il miliardo di euro, sono stati messi sotto sequestro"
Gli imprenditori Francesco e Ignazio Zummo, padre e figlio sono stati arrestati anch'essi, tutti con l'accusa di concorso in intestazione fittizia di beni.
I 13 milioni secondo l'accusa e come scrive Repubblica proverrebbero dagli affari della mafia.
Secondo la ricostruzione di Report a mettere in contatto Nicola Bravetti con Francesco Zummo sarebbe stato l'avvocato Paolo Sciumè, già nei consigli di amministrazione di molte società tra cui Parmalat. Sciumè tra l'altro è finito sotto processo per bancarotta ma è stato assolto in primo grado. Nel 1996 l'avvocato entra nel cda di Mediolanum e nel 2003 in quello di Banca Mediolanum.
Non finisce qui.
Paolo Del Bue, secondo Repubblica "uomo di fiducia del premier",sarebbe legato all'avvocato David Mills che si sarebbe fatto pagare dal Signor B.
"anche per nascondere fondi neri che facevano capo alle società Century One e Universal One"
Del Bue, cittadino svizzero, gestiva i conti esteri delle due società ed è stato imputato di riciclaggio nel processo sui diritti Tv. Repubblica precisa:
"Nelle motivazioni della condanna il tribunale spiega che Mills si fece pagare per nascondere ai giudici italiani che le società offshore Century One e Universal One erano riconducibili non ai manager della Fininvest, ma 'direttamente a Silvio Berlusconi'. I conti esteri di quelle due società erano gestiti proprio da Del Bue, che da quei conti prelevava anche ingenti somme in contanti. In tre anni Del Bue ha trasformato in moneta sonante ben 100 miliardi di lire"
La Banca Arner intanto
"il 17 aprile del 2008, viene messa sotto torchio dagli ispettori della vigilanza della Banca d'Italia che riscontrano 'gravi irregolarità a causa delle carenze delle violazioni in materia di contrasto del riciclaggio'"
Bankitalia commissaria la Arner con Alessandro Marcheselli che un anno dopo viene sostituito con altri due commissari perché indagato per favoreggiamento al riciclaggio.
Aggiunge poi Repubblica
"Qui [Banca Arner n.d.r.] vengono gestite due società anonime, la Centocinquantacinque e la Karsira Holding, che a cascata controllano due società amministrate dalla famiglia Acampora, quella dell'avvocato Giovanni Acampora condannato con Previti sempre per il Lodo Mondadori. E qui vengono gestiti i soldi della Flat Point, una immobiliare che sta costruendo ville ad Antigua e tra i cui acquirenti ci sarebbe anche Silvio Berlusconi. Report ieri ha parlato di un bonifico da 3,367 milioni del premier indirizzato proprio alla Flat Point"
Morale della favola suggerita dalla Gabanelli: non è il caso che il premier sposti i conti in una banca più 'pulita'?