Si era fidata, sembrava così una brava persona. Invece è stata derubata e violentata come racconta Repubblica. Una cinquant'enne italiana, di origini friulane, stava andando in Piemonte una settimana fa. Si è recata in Stazione Centrale e ha conosciuto un uomo "distinto, carnagione bianca, sulla quarantina, direi straniero ma non saprei di dove".
Lui le ha offerto una birra con modi affabili
"Aspettiamo lo stesso treno. Ti va di andare a bere qualcosa, nel frattempo?"
Seguono poi ricordi confusi. Da un bar, nei pressi della stazione, si è ritrovata seminuda sull'asfalto di via Ferrari.
Quando la donna si è svegliata era buio, era senza borsa (c'erano dentro documenti, chiavi di casa, carte di credito e il cellulare) e con i pantaloni abbassati.
Addosso aveva solo un paio di mutande e un dolore al basso ventre: gli esami clinici confermeranno il rapporto sessuale. Si è rialzata e ha chiesto indicazioni fino alla stazione dei carabinieri più vicina, quella Vigentino di via Noto. E' andata anche al commissariato di polizia di zona.
Non si sa ancora se dietro tutte queste vicende ci sia dietro la famigerata "droga dello stupro". A Milano era già successo qualche mese fa a una studentessa polacca e a una ragazza etiope di essere narcotizzate e violentate.