Dopo la "lezione di Shangai" ecco l'inquietante "lezione di Hannover" (o di Siviglia anche) se così possiamo chiamarla: se dal punto di vista organizzativo tutto tace in un silenzio che sa di terrore, dal nostro punto di vista, come semplici spettatori della battaglia Expo, comincia a serpeggiare una semplice perplessità. La Moratti continua tranquilla tranquilla a siglare accordi, ma ci sono diverse cosucce da considerare sul grande evento che ci aspetta nel 2015.
Sempre "se" arriva e "se" si fa in tempo a finire tutto, visti i presupposti. Il numero di DNews di ieri riporta un articolo molto illuminante sui rischi che, allo stato attuale delle cose, Expo corre. Due delle città ospitanti di Expo negli anni passati (Hannover e Siviglia) sono state fortemente penalizzate dall'evento.
Primo: siamo in ritardo.
Sul quotidiano gratuito c'è un'intervista all'ex sindaco Gabriele Albertini che commenta
"Un anno perso resta perso e noi siamo al limite del tempo massimo. Man mano che le ore passabno l'orologio diventa sempre più una minaccia e quando si va troppo oltre diventa impossibile gestire le cose, anche con risorse incredibili. E' passato un anno e ce ne restano solo sei: serve una linea coerente e la figuraccia è in agguato. Milano ha bisogno di molto e con 16 miliardi di euro ottenerlo è possibile. Ma il rischio è di fare le cose in ritardo ma anche male, con infrastrutture che non serviranno alla città dopo l'Expo: insomma, scenografie posticce"
Non si sa più nulla del cda, nè della nomina del nuovo ad. Siamo in sospeso, in un momento in cui sembra proprio che sia tutto è da rifare.
Secondo: i soldi?
Il sindaco e il sottosegretario al Ministero dell'Economia Luigi Casero avevano annunciato che il governo si impegnava a reperire quei 2 miliardi di euro che mancavano per le opere connesse dell'Expo.
Ma ancora non si è visto nulla.
Terzo: siamo proprio sicuri del successo di Expo?
Su DNews infatti è riportata l'esperienza di Hannover, città ospitante di Expo 2000, un flop in piena regola.
– dei 40 milioni di turisti attesi ne arrivarono solo la metà (18 milioni)
– come per Milano l'organizzazione è stata caratterizzata da litigi e scontri
– troppi stand (26), rimasti inutilizzati. Il loro consiglio è di costruire un' Expo con padiglioni sostenibili, smontabili subito, anche il giorno dopo la chiusura della fiera.
Le cifre parlano chiaro: Hannover ha perso 4,8 miliardi di euro che per il Comune della città si tradussero in 1,2 miliardi di debito.
E il deficit alla fine lo paga lo Stato.