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A Milano 1800 attività costrette a chiudere nel 2020

La cronaca di un disastro annunciato è purtroppo diventato realtà. A Milano, nel 2020, oltre 1800 attività e negozi sono stati costretti a chiudere

Il bilancio dell'emergenza: a Milano oltre 1800 attività chiuse
Il bilancio dell'emergenza: a Milano oltre 1800 attività chiuse

Il 2020 verrà ricordato non solo come l’anno dell’emergenza sanitaria più grave della storia moderna, ma anche per le ripercussioni economiche che il nuovo modello di vita a cui siamo stati costretti ad abituarci ha causato, soprattutto a negozi, attività e locali. Il triste bilancio del 2020 vede 1800 attività costrette a chiudere nella sola area metropolitana di Milano. Si tratta di negozi al dettaglio, ma anche attività di cura della persona e locali di ristorazione. Il bilancio è drammatico, e destinato a peggiorare. Il Covid-19 ha infatti rivoluzionato i nostri modelli di vita e di consumo, accelerando ulteriormente l’ascesa del commercio digitale e del fallimento del negozio fisico.

Milano, oltre 1800 attività costrette a chiudere

La speranza di una piccola ripresa grazie all’allentamento delle misure di contenimento del Covid-19 a dicembre si è rivelata vana. Nel 2020, infatti, solo a Milano oltre 1800 attività sono state costrette a chiudere i battenti e dichiarare fallimento: si tratta di negozi al dettaglio, bar, ristoranti, estetisti, commercianti.

Anche per chi è riuscito a resistere, le perdite restano a due cifre per il settore del commercio al dettaglio che registra un calo del 20,8% del giro d’affari.

Gli unici segnali positivi arrivano dal commercio digitale, con il balzo del +58% degli ordini via e-commerce rispetto al 2019, oltre a una tenuta dell’alimentare e della tecnologia per i punti vendita cittadini: tipologie di acquisto a cui sono andate molte delle risorse della tredicesima per regali hi-tech e pranzi casalinghi.

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