Giovedì 14 Novembre 2019 Milano si prepara a riaccogliere a braccia aperte un vecchio amico.
Torna in tutto il suo fulgore il Camparino in Galleria, la cui riapertura ricade dopo quattro mesi di restauri e a più di un secolo dall’inaugurazione del 1915. Il sindaco Beppe Sala ha presenziato al primo brindisi e ha ricordato, oltre all’apertura di inizio secolo scorso del locale, anche la coincidenza del centenario con Expo Milano 2015; il sindaco ha dunque promesso che porterà a festeggiare al Camparino i protagonisti delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.
Nato nell’allora provincia di Novara e avviatosi come esperto e inventore di liquori e distillati a Torino, Gaspare Campari si trasferì a Milano nel 1862 in un caseggiato in Piazza Duomo. Questo, abbattuto per via dell’edificazione della Galleria Vittorio Emanuele II, gli permise di trasferirsi con la famiglia nella nuovissima costruzione. Nel 1882, alla morte di Gaspare, le redini dell’azienda furono prese da Davide Campari, il figlio dell’imprenditore.
Infine, nel 1915, venne fondato il Caffè Campari, che poteva vantare clienti come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Filippo Tommaso Marinetti.
Nel 1943, dopo che il locale rimase severamente danneggiato insieme al resto della Galleria dai bombardamenti alleati, la sua licenza fu rilevata dal sarto Guglielmo Miani. Finalmente nel 2018, dopo 75 anni, lo storico bar è tornato in gestione dalla società Campari, che ne ha quindi avviato la restaurazione. Il piano terra è rimasto intonso, sebbene sia trascorso più di un secolo dalla sua prima inaugurazione.
Qui tutt’oggi si possono ammirare i lampadari liberty di Alessandro Mazzucotelli, il mosaico floreale di Angelo D’Andrea che circonda la sala e il massiccio bancone in legno di Eugenio Quarti.
È tuttavia al primo piano che potrete ammirare il frutto di mesi di progetti, di lavoro e di ristrutturazione. Qui vi attenderà un’apoteosi di design e luce, a partire dall’innovativo social table.
Seduti a questo bancone potrete allo stesso tempo guardare negli occhi gli altri clienti e ammirare la parete di iconiche bottiglie di bitter alle loro spalle. La Sala Spiritello prende il nome dall’immortale illustrazione pubblicitaria ideata da Leonetto Cappiello nel 1921. Questa è un vero must per chi volesse concedersi un aperitivo glamour e classico al tempo stesso.
Infine, al piano interrato, prenderà vita da Sala Gaspare Campari. Originariamente adibita come magazzino per il locale, nei suoi spazi si terranno corsi da bartender, eventi privati e degustazioni.
Oltretutto, altra eccellenza del Camparino sarà la presenza dello chef Davide Oldani e delle sue creazioni culinarie. Tra queste, il “nuovo” pan’cot, rivisitazione di un classico gastronomico della sua infanzia. Com’è noto, il Camparino è situato sotto i portici della Galleria Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo, nel cuore di Milano. Il bar di passo, ovvero la sala liberty, rimarrà aperta fino alle 23:00, mentre la Sala Spiritello fino all’una di notte.