La chiusura del Piccolo Teatro di Milano segna un momento cruciale per il settore culturale.
Un evento senza precedenti
Questa sera, il Piccolo Teatro di Milano rimarrà chiuso, un evento che non si verificava da vent’anni. La decisione è stata presa a causa dell’adesione allo sciopero generale, che ha portato all’annullamento di due importanti rappresentazioni: “Lacrima” di Caroline Guiela Nguyen al teatro Strehler e la prima nazionale di “Sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Carmelo Rifici al teatro Studio Melato. La notizia è stata comunicata attraverso i canali social e il sito ufficiale del teatro, sottolineando l’importanza di questo momento per il settore culturale.
Le ragioni dello sciopero
Valentina Penzo, rappresentante della Rsu Slc Cgil del Piccolo Teatro, ha spiegato che i lavoratori e le lavoratrici sono scesi in piazza per sostenere le ragioni dello sciopero. “Ci rendiamo sempre più conto e sentiamo sempre più bisogno di ribadire la funzione pubblica che ha il nostro teatro e la funzione pubblica che ha il nostro lavoro”, ha dichiarato. Questo sciopero rappresenta una richiesta di maggiore tutela per tutti i lavoratori dello spettacolo, evidenziando la necessità di un’applicazione corretta dei contratti nazionali e delle stabilizzazioni per chi lavora nel settore.
Un segnale di cambiamento
La Cgil ha commentato che non si vedeva una così ampia adesione a uno sciopero da circa vent’anni. “Questo è un segnale netto di cambio”, ha affermato Penzo, sottolineando l’importanza di questo momento per il futuro del teatro e della cultura in generale. La chiusura del Piccolo Teatro di Milano non è solo un evento isolato, ma rappresenta una mobilitazione più ampia che coinvolge il mondo dello spettacolo e della cultura, richiamando l’attenzione su questioni fondamentali come i diritti dei lavoratori e la sostenibilità del settore.