Un'iniziativa che potrebbe segnare un cambiamento significativo nella tutela degli animali in Lombardia.

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Un cambiamento atteso da tempo
La Lombardia si prepara a un cambiamento significativo nella gestione degli spettacoli circensi. La mozione presentata da Luca Paladini, consigliere di Patto Civico, ha ricevuto un ampio sostegno, segnando un passo importante verso il divieto dell’uso di animali nei circhi. Questo tema, che da anni solleva dibattiti accesi tra animalisti e sostenitori del circo, sembra finalmente avvicinarsi a una risoluzione.
Il sostegno politico e le reazioni
La mozione, approvata dal Consiglio regionale, ha visto l’appoggio di diversi partiti della maggioranza, tra cui Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia si è opposta. Questo ampio consenso politico è un segnale chiaro della volontà di affrontare una questione che tocca la sensibilità di molti cittadini. La proposta prevede l’emanazione di un regolamento che vieti l’uso di animali nei circhi, un passo che potrebbe allineare la Lombardia con le normative già esistenti a livello nazionale.
Le condizioni degli animali nei circhi
Paladini ha messo in luce le difficili condizioni in cui gli animali sono costretti a vivere all’interno dei circhi. Spazi ristretti, addestramenti severi e ambienti che non rispecchiano il loro habitat naturale contribuiscono a generare stress e sofferenza. Queste condizioni non solo danneggiano il benessere degli animali, ma possono anche comportare rischi per la sicurezza del pubblico. La mozione rappresenta, quindi, non solo un atto di tutela per gli animali, ma anche un passo verso una convivenza più civile e responsabile tra esseri umani e animali.
Un percorso ancora lungo
Nonostante l’approvazione della mozione, il percorso verso l’effettivo divieto dell’uso di animali nei circhi è solo all’inizio. A livello nazionale, esiste già una legge del 2022 che prevede la dismissione dell’uso di animali negli spettacoli, ma questa non è mai stata attuata a causa della mancanza di decreti attuativi. La Lombardia, quindi, potrebbe diventare un modello da seguire per altre regioni, ma è fondamentale che le promesse politiche si traducano in azioni concrete.