Le tensioni tra Europa Verde e gli ambientalisti milanesi si intensificano.

Il contesto della polemica
Negli ultimi giorni, Milano è stata al centro di una vivace polemica riguardante il progetto Salva Milano, che ha sollevato forti critiche da parte di alcuni ambientalisti. Questi ultimi hanno accusato l’assessora al verde, Elena Grandi, di essersi allineata con la speculazione edilizia, chiedendone le dimissioni. La lettera inviata al portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, ha acceso un dibattito acceso, evidenziando le divisioni interne al partito e le tensioni con i gruppi ambientalisti.
Le reazioni politiche
La risposta di Bonelli non si è fatta attendere. Definendosi “irritato” per le accuse di incoerenza, ha sottolineato che Elena Grandi non ha mai presentato documenti a favore del Salva Milano in giunta. Questo ha portato a una reazione a catena da parte di una ventina di amministratori di Europa Verde, tra cui consiglieri comunali e deputati, che hanno ribadito la loro posizione contraria al disegno di legge. Le dichiarazioni pubbliche e i voti in consiglio comunale, come quello del 10 febbraio contro la mozione del Pd, hanno dimostrato una linea unitaria e chiara da parte del partito.
Le accuse e le tensioni interne
Nonostante le difese, la situazione rimane tesa. Tra i firmatari dell’appello per le dimissioni di Grandi ci sono ex candidati di liste in conflitto con Europa Verde, il che ha sollevato interrogativi sulla legittimità delle accuse. I consiglieri Cucchiara e Gorini hanno espresso la loro sorpresa nel vedere l’assessora al verde, che non gestisce le deleghe urbanistiche, diventare il capro espiatorio delle problematiche legate all’urbanistica. La richiesta di coerenza all’interno del partito è stata ribadita, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo piuttosto che di attacchi interni che minano il lavoro comune.