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Mobilitazione politica per salvare i posti di lavoro a Brugherio

Lega e Movimento 5 Stelle si uniscono per proteggere i dipendenti della Haier a Brugherio.

Manifestazione per la difesa dei posti di lavoro a Brugherio
Cittadini uniti per salvare i posti di lavoro a Brugherio.

La crisi della Haier e il futuro dei lavoratori

La situazione dello stabilimento Haier di Brugherio si fa sempre più critica. Con la chiusura prevista per giugno 2025, i 100 dipendenti si trovano in una condizione di incertezza e preoccupazione. L’azienda, che era stata venduta a imprenditori cinesi, ha annunciato una riorganizzazione che mette a rischio i posti di lavoro. La notizia ha suscitato una forte reazione da parte della politica locale, con la Lega e il Movimento 5 Stelle che si sono mobilitati per cercare di salvaguardare i lavoratori.

Interventi politici e audizioni in Regione

Il capogruppo della Lega, Alessandro Corbetta, ha richiesto un’audizione in IV Commissione ‘Attività produttive’ per discutere della situazione con i rappresentanti della Haier e i sindacati. L’obiettivo è avviare un confronto costruttivo per chiarire il futuro dei lavoratori e dell’impianto produttivo. Corbetta ha sottolineato l’importanza di non sottovalutare la chiusura di uno stabilimento come la Candy, che rappresenterebbe una grave perdita per molte famiglie e per l’intero territorio.

Richieste urgenti dal Movimento 5 Stelle

Anche il Movimento 5 Stelle ha preso posizione, con la consigliera regionale Paola Pizzighini che ha presentato un’interrogazione al presidente Attilio Fontana. Pizzighini ha chiesto misure concrete per contrastare la chiusura delle aziende strategiche e profittevoli, evidenziando la necessità di strumenti pubblici per prevenire delocalizzazioni e chiusure. La consigliera ha messo in evidenza come la salvaguardia del tessuto produttivo lombardo debba essere una priorità per la giunta regionale.

Le conseguenze della globalizzazione

Marco Fumagalli, esponente del Movimento 5 Stelle, ha commentato la situazione evidenziando come la chiusura dello stabilimento Candy rappresenti una ferita per il tessuto produttivo brianzolo e lombardo. Secondo Fumagalli, questa crisi è il risultato di un capitalismo selvaggio alimentato dalla globalizzazione, che ignora il valore del lavoro e delle persone. Ha richiamato l’attenzione sulle responsabilità delle istituzioni italiane ed europee, accusandole di essere compiacenti verso le imprese che cercano solo di massimizzare i profitti a scapito dei lavoratori.

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