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Sala contro gli assembramenti: “Se non si rispettano le regole si paga”

Beppe Sala, dopo gli assembramenti di sabato sera, prende misure più severe e nonostante la zona gialla chiude parti della città al pubblico.

beppe sala assembramenti
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Beppe Sala risponde agli assembramenti del sabato sera a Milano chiudendo le aree della città più frequentate. Ingressi contingentati e a senso unico sulla Darsena e zona Navigli. “Ci lamentavamo quando il Governo precedente decideva dalla sera alla mattina il cambio di “colore”, ora che la decisione viene comunicata tre giorni prima vedete tutti cosa succede.” il commento del Sindaco.

Beppe Sala contro gli assembramenti

Dopo gli assembramenti registrati sabato sera a Milano, Beppe Sala reagisce con un commento pubblico contro chi lo accusa di non aver messo in campo le forze dell’ordine e serra la città nei punti nevralgici.

Sabato sera infatti alla Darsena e ai Navigli una grande folla di giovani si è assembrata, incuranti degli inviti alla prudenza e al distanziamento effettuati anche dallo stesso sindaco prima del weekend. Una folla da epoca pre-covid che ha subito destato preoccupazione in tutta Italia al punto che persino la famosa ditta di servizi funebri Taffo ha colto l’occasione per effettuare uno dei suoi post black humor scrivendo un tweet: “Non serviva questo supporto per l’apertura della nostra nuova sede a Milano”. Post che come sempre ha diviso il pubblico social.

Ma se da una parte c’è chi ne approfitta per farne un’amara ironia, dall’altra il sindaco Sala reagisce con amarezza e soprattutto con misure che sembrano riportare Milano in zona arancione.

La domenica mattina infatti in zona Darsena e Navigli schiera Polizia e transenne e impone l’ingresso contingentato e a senso unico. In Darsena si arriva persino a bloccare l’ingresso per 40 minuti per evitare gli assembramenti. Misure estreme, che il Sindaco Sala annuncia con un commento nelle prime ore di domenica mattina.

Il commento di Sala agli assembramenti

Le forze dell’ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità (il numero l’ho ricevuto dal Prefetto). E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza. Questa è la realtà. Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte? Avete idea di quanti luoghi cittadini raccolgono la sera persone che si aggregano?” Il pensiero di Sala va poi al cambio di governo. “E poi, ci lamentavamo quando il Governo precedente decideva dalla sera alla mattina il cambio di “colore”, ora che la decisione viene comunicata tre giorni prima vedete tutti cosa succede.” Infine Sala spende parole di solidarietà nei confronti delle Forze dell’Ordine.Di fronte a questi dati di realtà, la maggior parte dei commenti sono sulla mancanza delle forze dell’ordine. Io però sto dalla loro parte, dalla parte di uomini e donne che sono lì a lavorare e non dalla parte di chi non tiene un comportamento adeguato alla grave crisi sanitaria che stiamo attraversando. Ma se viene meglio scrivere a lettere cubitali “DOVE ERANO POLIZIOTTI E VIGILI?” cosa volete che vi dica? Solo che continuerò a lavorare, a metterci la faccia. Con pazienza, dedizione e misura, come il mio ruolo richiede.” Sala conclude il suo messaggio con un’amara rilfessione: “Un’ultima riflessione. L’ho detto ieri, con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità.”

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