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Stop allo smart working per i dipendenti pubblici: la richiesta di FI al sindaco Sala

Bisogna tornare alle scrivanie "in tempi brevi": questa la richiesta di Forza Italia firmata da Fabrizio de Pasquale.

Se anche Beppe Sala si era dimostrato contrario a proseguire troppo a lungo lo smart working, ora è Forza Italia a chiederne la sospensione per i dipendenti pubblici a Palazzo Marino. La seduta del 6 luglio del consiglio comunale discuterà la proposta che il partito ha esplicitato con un ordine del giorno. Il documento che mostra le richieste di Forza Italia ha come primo firmatario il capogruppo Fabrizio de Pasquale. Al suo interno, si chiede al Comune di Milano di organizzare un piano di rientro progressivo che permetta ai dipendenti comunali di tornare nei loro uffici. Questo, ovviamente, nel rispetto delle regole di sicurezza contro il Coronavirus.

Sospensione smart working per i dipendenti pubblici

Il partito d’opposizione del comune di Milano ha presentato dunque un ordine del giorno per discutere un rientro negli uffici comunali. “Molti uffici e sportelli comunali” afferma Forza Italia “a causa dello smart working, non preventivamente organizzato e senza i necessari mezzi, non riescono a rispondere in modo adeguato alle richieste dei cittadini e delle imprese in tempi accettabili“. Questo, insieme alle parole espresse da Sala già il 19 giugno, è il motivo per cui il partito ritiene necessaria la fine dello smart working. I dipendenti comunali dovrebbero, secondo il partito, tornare “in tempi molto brevi” alle scrivanie. Il primo cittadino aveva già espresso preoccupazioni riguardo allo smart working. In primo luogo, a causa di tutto il mondo di bar e ristoranti che ruota attorno al mondo degli uffici e che rischia una ulteriore crisi. In secondo luogo, Sala teme un taglio del personale in molte aziende a settembre. Per questi motivi il sindaco, così come il partito di Forza Italia, auspicano un ritorno quanto più rapido “ad una forma di lavoro tradizionale”.

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