Il panorama della sicurezza sul lavoro è in costante evoluzione e impone alle aziende un’attenzione rigorosa alla tutela dei propri dipendenti.

Argomenti trattati
- Cosa sono i dpi per abiti da lavoro e perché servono le certificazioni
- Le principali certificazioni UNI EN per gli abiti da lavoro DPI
- Come verificare se un abito da lavoro è certificato DPI
- Il ruolo del lavaggio industriale nel mantenimento delle certificazioni
- Noleggio vs acquisto: quale soluzione garantisce la conformità continua
- Settori che richiedono abiti da lavoro certificati DPI
- Cosa rischia l’azienda senza DPI certificati o mal mantenuti
L’abbigliamento professionale, spesso sottovalutato, si rivela in realtà un baluardo fondamentale contro infortuni e rischi specifici.
Non si tratta, infatti, di semplici divise, ma di veri e propri Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). La conformità di questi strumenti di protezione è sancita da un complesso sistema di norme e procedure di certificazione dei DPI per la categoria degli abiti da lavoro, un elemento imprescindibile per garantire la salute/sicurezza dei lavoratori e la conformità legale dell’impresa.
In questo contesto, è cruciale affidarsi a partner di provata esperienza e autorevolezza. TL Divisione Tessile si configura come una realtà di riferimento nel settore, supportando le aziende non solo nel noleggio e/o fornitura, ma anche nella gestione impeccabile del ciclo di vita dei DPI tramite il servizio di lavaggio industriale di questi DPI, un aspetto che, come si vedrà, è tanto vitale quanto la fornitura iniziale.
La comprensione di questo iter certificativo è la chiave per una gestione della sicurezza che sia proattiva e non meramente reattiva alle ispezioni.
Cosa sono i dpi per abiti da lavoro e perché servono le certificazioni
I DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) per abbigliamento professionale sono tutti quei capi destinati a essere indossati dal lavoratore per proteggerlo da uno o molteplici rischi che potrebbero minacciare la salute e la sicurezza.
Questi includono, a titolo di esempio, indumenti ad alta visibilità, abiti ignifughi o antistatici. L’obbligo di utilizzare DPI certificati e idonei è stabilito dal Regolamento (UE) 2016/425, che definisce i requisiti di salute e sicurezza essenziali che devono essere rispettati dai dispositivi prima della loro immissione sul mercato.
Questa normativa, recepita nel contesto nazionale dal D. Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), categorizza i DPI in base alla gravità del rischio, con le Categorie I – II e III (rischi significativi e molto gravi) che richiedono l’intervento di un Organismo notificato per la verifica della conformità.
L’obbligo di certificazione non è un mero adempimento burocratico, ma una misura essenziale per tutelare i lavoratori dai pericoli ambientali e specifici della mansione, garantendo all’azienda il rispetto del dettato normativo e la prevenzione di responsabilità civili e penali.
Le principali certificazioni UNI EN per gli abiti da lavoro DPI
Esiste un ampio spettro di norme tecniche UNI EN che specificano i requisiti di prestazione per i diversi tipi di abiti da lavoro DPI. Ogni norma indica il livello di protezione offerto contro un rischio specifico.
La UNI EN 13688:2013 stabilisce i requisiti generali per gli indumenti di protezione in termini di ergonomia, innocuità, designazione delle taglie e compatibilità, e rappresenta la base imprescindibile per l’abbigliamento DPI.
La UNI EN 20471 regola gli indumenti ad alta visibilità (Alta Visibilità), essenziali per i lavoratori esposti al traffico veicolare o in condizioni di scarsa illuminazione (es. cantieri, lavori stradali), classificando gli indumenti in tre classi in base alla superficie di materiale fluorescente e retroriflettente. La UNI EN 11612 riguarda gli indumenti di protezione contro il calore e la fiamma, utilizzati in ambienti industriali con rischio di contatto con fiamme, calore radiante, calore convettivo e anche spruzzi di ferro fuso (es. fonderie, aziende metalmeccaniche).
La UNI EN 343 specifica i requisiti per gli indumenti di protezione dalla pioggia, dal vento e, in generale, dagli agenti atmosferici, classificando la protezione in base alla resistenza alla penetrazione dell’acqua e alla traspirabilità.
Infine, la UNI EN 1149-5 stabilisce i requisiti per gli indumenti di protezione con proprietà antistatiche, usati in atmosfere esplosive (ATEX) per prevenire l’accumulo della carica elettrostatica che potrebbe innescare un esplosione.
Come verificare se un abito da lavoro è certificato DPI
La verifica della conformità di un abito da lavoro è un passaggio cruciale per il datore di lavoro. Un DPI certificato deve sempre recare la marcatura CE in modo visibile, leggibile e indelebile. Per i DPI di Categoria II e III, il marchio CE è seguito da un codice di quattro cifre che identifica l’Organismo Notificato che ha effettuato il controllo della produzione o l’esame del tipo UE.
La marcatura è affiancata dal pittogramma relativo alla norma specifica e, sotto di esso, dalle classi di protezione. Ad esempio, un indumento ad alta visibilità conforme alla UNI EN 20471 mostrerà il pittogramma della norma seguito da due numeri, come ‘X Y’, dove ‘X’ è la classe di superficie del materiale di fondo e ‘Y’ è la classe della superficie del materiale riflettente (entrambe da 1 a 3).
È inoltre obbligatorio che il DPI sia accompagnato da una Dichiarazione di Conformità UE rilasciata dal fabbricante, che ne attesti il rispetto dei requisiti.
Il ruolo del lavaggio industriale nel mantenimento delle certificazioni
Un aspetto spesso trascurato è che le prestazioni protettive e, di conseguenza, la certificazione dei DPI abiti da lavoro, possono essere compromesse da una manutenzione scorretta.
Le proprietà ignifughe, antistatiche o l’alta visibilità non sono intrinseche al tessuto per sempre: sono garantite solo per un numero specifico di cicli di lavaggio e, soprattutto, a condizione che vengano rispettate procedure precise.
I lavaggi domestici, spesso aggressivi o eseguiti con detergenti non idonei, possono degradare rapidamente i materiali protettivi. È per questo motivo che il lavaggio industriale con processi convalidati e certificati è l’unica soluzione per garantire che un DPI mantenga la sua efficacia nel tempo.
Le lavanderie che gestiscono i DPI devono operare in conformità con standard di qualità riconosciuti, quali la ISO 14065 (Sistema di controllo della biocontaminazione, per rispettare il protocollo RABC – Risk Analysis and Biocontamination Control), la ISO 9001 (Gestione della Qualità) e la ISO 14001 (Gestione Ambientale), assicurando così un trattamento che rispetti le specifiche tecniche del capo senza compromettere le proprietà protettive.
Noleggio vs acquisto: quale soluzione garantisce la conformità continua
Di fronte all’esigenza di mantenere la conformità dei DPI nel tempo, le aziende si trovano a scegliere tra acquisto e noleggio. L’acquisto pone tutta la responsabilità del corretto lavaggio, della riparazione e della sostituzione dei capi usurati direttamente sul datore di lavoro, un onere gestionale non indifferente e rischioso.
Al contrario, il noleggio degli abiti da lavoro con servizi integrati di lavaggio e manutenzione, come quello offerto da specialisti del settore, trasferisce la gestione del ciclo di vita del DPI al fornitore.
Questo approccio garantisce che i capi vengano sottoposti esclusivamente a lavaggi certificati che ne preservano le proprietà protettive. In sintesi, il noleggio rappresenta spesso la soluzione più efficace per garantire la conformità continua e sollevare il datore di lavoro dall’onere della verifica costante, assicurando che i lavoratori dispongano sempre di DPI pienamente efficaci.
Settori che richiedono abiti da lavoro certificati DPI
L’obbligo di utilizzare DPI certificati non è uniforme, ma è strettamente legato ai rischi specifici presenti in ogni ambiente di lavoro. Diversi settori industriali e professionali presentano pericoli che rendono l’uso di abbigliamento protettivo non solo raccomandato, ma legalmente imposto.
La necessità di dotare i lavoratori di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) conformi è determinata dalla valutazione dei rischi, che indirizza verso l’applicazione di specifiche norme tecniche armonizzate. Di seguito, vengono elencati i principali ambiti lavorativi e le certificazioni richieste in base al rischio prevalente:
- Industria Metallurgica e Siderurgica:
- Rischi: calore, fiamme e schizzi di ferro fuso.
- Certificazioni richieste: UNI EN 11612 (Protezione contro calore e fiamma) e UNI EN 11611 (Abbigliamento per saldatura e processi affini).
- Edilizia e lavori stradali:
- Rischi: scarsa visibilità (soprattutto notturna o in condizioni meteo avverse) e agenti atmosferici.
- Certificazioni richieste: UNI EN 20471 (Abbigliamento ad Alta Visibilità) e UNI EN 343 (Protezione contro la Pioggia).
- Industria Chimica e Petrolchimica :
- Rischi: esposizione a sostanze chimiche liquide o gassose e rischio di esplosioni in atmosfere ATEX.
- Certificazioni richieste: UNI EN 13034 (Protezione limitata contro agenti chimici liquidi) e UNI EN 1149-5 (Proprietà Antistatiche).
- Settore Elettrico e distribuzione energia :
- Rischi: effetti termici di un arco elettrico.
- Certificazioni richieste: UNI EN 61482-1-2 (Protezione contro l’arco elettrico).
- Ambienti Generici ad alto rischio di infortuni:
- Rischi: abrasione, tagli o impigliamento.
- Conformità richiesta: generalmente, le norme base come la EN ISO 13688 e, a seconda della mansione, indumenti robusti che minimizzino il rischio di traumi fisici.
Questa categorizzazione evidenzia come la certificazione dei DPI abiti da lavoro non sia standardizzata, ma sia un processo mirato a garantire una difesa efficace e specifica per il contesto operativo.
Cosa rischia l’azienda senza DPI certificati o mal mantenuti
La mancata fornitura di DPI certificati o la loro inadeguata manutenzione e gestione espone l’azienda a conseguenze legali e finanziarie significative, come stabilito dal D. Lgs. 81/08.
La violazione degli obblighi relativi alla fornitura, all’idoneità o alla manutenzione dei DPI è sanzionata con sanzioni amministrative pecuniarie e, nei casi più gravi, con l’arresto del datore di lavoro o del dirigente.
È indispensabile una corretta documentazione di tracciabilità che dimostri non solo l’acquisto e la consegna del DPI al lavoratore, ma anche l’effettuazione dei cicli di manutenzione certificata e la sua successiva sostituzione, a prova della costante attenzione alla sicurezza imposta dalle norme vigenti.





