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Il mondo del lavoro cambia a Milano dopo il covid.
Male i risultati nel mondo del turismo, volano alto invece l‘e-commerce, il digitale e il mercato immobiliare.
Il lavoro a Milano è cambiato dopo il covid, velocizzando alcuni processi già in atto prima della pandemia e ossia: l’evoluzione digitale e la transazione green. Due argomenti già molto sentiti che con la pandemia hanno ricevuto un vero e proprio impulso che è arrivato a stravolgere anche il mondo del lavoro.
Se da una parte Milano ha dovuto affrontare la crisi innescata dalla pandemia, c’è stato anche chi ha aumentato i profitti grazie alla necessità di passare al digitale. Se turismo, cultura, il mondo dell’intrattenimento e in parte anche il settore della ristorazione ancora non è uscito del tutto dalla crisi della pandemia, dall’altro ci sono settori come la logistica, spazi di coworking e in generale l’e-commerce che ha superato i livelli di fatturato mai registrati prima della pandemia.
Frutto dell’evoluzione digitale del lavoro, un processo che è stato velocizzato con la pandemia. Un risultato che ha fatto si che le imprese attive a Milano non solo siano rimaste stabili ma siano persino in lieve aumento. Se a inizio 2020 la camera di commercio registrava un calo del solo 0,4% di aziende attive rispetto al 2019, circa 305.395 aziende, a inizio 2021 se ne contano infatti 306.834.
Incide sul dato anche la transazione green di Milano e gli aiuti a livello statale per la riqualifica e progetti edilizi, con il relativo bonus facciate e bonus energetici. In questo caso sono aumentati a livello nazionale non solo i lavori ma anche le aziende di costruzioni (+,15%). Il comune di Milano in particolare sta impiegando moltissime risorse per riqualificare vecchi edifici ed interi quartieri che cambieranno il voto di Milano, come pure molti sono le imprese che stanno investendo per la costruzione di nuove edifici residenziali green, un mercato, che nonostante la pandemia, non sembra essere andato mai in crisi.