Un'esposizione che racconta le storie di 17 donne vittime di violenza sessuale
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Un’installazione che parla di storie vere
La mostra “Com’eri vestita?” è un’iniziativa toccante e significativa, organizzata dall’Associazione Libere Sinergie, che si tiene al Palazzo di Giustizia di Milano fino all’11 novembre. Questa esposizione non è solo una semplice raccolta di abiti, ma un potente strumento di sensibilizzazione che mette in luce le storie di 17 donne vittime di violenza sessuale. Ogni vestito esposto rappresenta un racconto, un’esperienza di vita che sfida i pregiudizi e gli stereotipi che circondano le vittime di abusi.
Il significato dietro la domanda ‘Com’eri vestita?’
La domanda “Com’eri vestita?” è purtroppo una delle più comuni rivolte alle donne che denunciano violenza. Questo interrogativo, spesso carico di giudizio, contribuisce a una forma di vittimizzazione secondaria, in cui la responsabilità della violenza viene inavvertitamente attribuita alla vittima. La mostra si propone di abbattere questo stigma, invitando il pubblico a riflettere su come gli abiti indossati non possano mai giustificare un atto di violenza. La presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha sottolineato l’importanza di eliminare domande di questo tipo dai processi, affinché le vittime possano trovare giustizia senza ulteriori traumi.
Un progetto che ha radici internazionali
Il progetto “Com’eri vestita?” trae ispirazione dall’installazione “What Were You Wearing?” ideata negli Stati Uniti da Jen Brockman e Mary A. Wyandt-Hiebert. Questa iniziativa ha già visto oltre 300 tappe in Italia, coinvolgendo scuole, università e associazioni, e rappresenta un passo importante verso la creazione di una cultura del consenso e del rispetto. La mostra è parte della campagna #iolochiedo di Amnesty International Italia, che mira a educare le nuove generazioni sui temi della violenza di genere e del rispetto reciproco.