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Nuovo Policlinico Ca’ Granda a Milano: il cantiere diventa Street Art

Il cantiere del Nuovo Policlinico Ca' Granda di Milano diventa un'opera di street art che celebra i volti di chi ha fatto la storia dell'ospedale.

policlinico ca granda milano
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Al centro del Policlinico di Milano, meglio conosciuto come il Ca’ Granda di Milano, sorge da martedì 16 febbraio un’opera di Street Art grande 80metri per circondare quello che è il cantiere del nuovo policlinico, che verrà consegnato alla comunità nel 2024. L’opera è stata realizzata dagli Orticanoodles e celebra i volti di coloro che hanno fatto la storia dell’Ospedale.

Street Art al Policlinico di Milano

Il Policlinico Ca’ Granda di Milano è riuscito nell’impresa di trasformare un cantiere in un’opera d’arte che celebra la sua storia grazie agli Orticanoodles.

All’interno del Policlinico di Milano infatti vi sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo policlinico. Lavori che non si sono mai fermati nemmeno durante l’emergenza sanitaria e che continueranno fino al 2024, ma grazie a questa collaborazione ora attorno al cantiere c’è una maxi opera di 80metri che ha ricoperto le recinzioni che circondavano il cantiere con i suoi colori vivaci. Rappresentati ci sono i volti di coloro che hanno fatto la storia dell’ospedale, come Pietro Carcano tra i fondatori del Ca’ Granda, Luigi Sacco, che debellò il vaiolo, fino a Carlo Vergani, medico morto nel 2020 e che era un medico di spicco di Geriatria a livello internazionale.

Abbiamo deciso di commissionare quest’opera di abbellimento di uno spazio di cantiere interno all’Ospedale per umanizzarne l’aspetto, renderlo piacevole per pazienti e operatori e come opportunità di raccontare la storia di questa istituzione unica attraverso una narrazione che parla di uomini e donne che hanno fatto grande il nostro Policlinico. Guardiamo al nostro futuro e al Nuovo Ospedale con uno sguardo al nostro illustre passatoCommenta Marco Giacchetti Presidente del Policlinico.

Siamo onorati di essere stati contattati dalla Ca’ Granda, che ha una così grande cultura del ritratto. È stato un onore per noi poter ripercorrere insieme la storia dell’Ospedale.” Dichiara Walter Contipelli degli Orticanoodles che spiega così il loro lavoro: “Partendo dal colore delle opere originarie, lo sviluppo cromatico è stato rivisitato con lo stile pop art tipico del collettivo Orticanoodles e vede un’evoluzione che va di pari passo alla storia dell’Ospedale. Nel ‘400 i colori avevano una valenza quasi sacra, per cui è possibile riconoscere spesso una resa più aurea del colore. La narrazione continua con contrasti cromatici forti, con allusioni allo stile degli espressionisti dell’800”. Sui volti rappresentati invece dice: “Sono 100 volti che raccontano la Milano solidale, avanguardista e caritatevole”.

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