Sabato 25 giugno, a partire dalle 16.30 (ritrovo in Piazza Lima) il Gay Pride animerà le vie della città (qui il percorso). I portavoce dell’evento – Stefania Cista, Marco Mori e Antonia Monopoli – hanno spiegato:
“La bandiera arcobaleno a sei colori rappresenta in tutto il mondo i colori della comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans). Vederla sventolare per la settimana del pride e il riconoscimento del Patrocinio rappresentano un punto di partrenza importante: le persone lgbt possono vivere in una città che vuole incominciare a considerarle parte integrante e visibile della citta […] inizieremo il nostro percorso con i ragazzi nati nel 1990 che indosseranno un cartello stradale di stop con scritto ‘stop omo-transfobia’ in riferimento alle troppe, tante aggressioni omofobiche e transfobiche, e alla legge in discussione in parlamento in questi giorni. Il 1990 è l’anno in cui l’OMS depennò l’omosessualità dall’elenco delle malattie, e questi ragazzi sono nati e cresciuti negli annni in cui si sono abbattuti confini e le frontiere; sono cittadini del mondo, figli delle differenze, cittadini Europei. Vogliamo inziare il nostro corteo con loro, con un messaggio di fiducia verso il futuro sperando in un cambiamento della situazione di questo Paese”
Ecco le richieste per il Comune di Milano, che ha dato il patrocinio all’evento:
– l’adesione del Comune di Milano alla rete “Ready” (Enti locali contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere);
– l’istituzione di un Tavolo permanente del Comune con le associazione lgbt finalizzato alla creazione di un clima di inclusione;
– l’istituzione di una rete di sportelli contro l’omofobia e la transfobia e la formazione dei dipendenti comunali su questi temi;
– di riprendere le iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione sulle malattie sessualmente trasmesse.
– l’istituzione di un registro delle Unioni civili come strumento di legittimazione e di visibilità delle nostre relazioni e una politica della famiglia che non discrimini le unioni formate da persone dello stesso sesso;
– di tutelare i nostri figli, riconoscendo la nostra capacità di essere genitori responsabili e ricchi di valori.
Vogliamo vivere in una città che VALORIZZI il nostro contributo culturale, politico e sociale.
Chiediamo:
– la creazione di uno spazio Comunale, un Centro LGBT capace di dialogare con le realtà presenti sul territorio per promuovere l’accoglienza, la corretta informazione, la crescita culturale;
– che vengano sostenuti quegli eventi di socializzazione, di incontro e di confronto culturale che le nostre associazioni propongono alla comunità milanese.
Per maggiori info cliccate sul sito ufficiale.