Il nuovo piano territoriale regionale della Lombardia rappresenta un fondamentale traguardo per la riqualificazione e lo sviluppo sostenibile del territorio.

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Il Consiglio regionale della Lombardia ha recentemente approvato una revisione del Piano Territoriale Regionale (PTR) con un voto di 42 favorevoli e 20 contrari. Questo documento, cruciale per la pianificazione territoriale, orienta l’operato delle Province e dei Comuni lombardi, fornendo una guida aggiornata e precisa per le future iniziative.
L’approvazione è stata il frutto di un lungo processo di revisione che ha visto coinvolti diversi attori, tra cui enti locali, associazioni e ordini professionali. Jonathan Lobati, relatore della proposta e membro di Forza Italia, ha definito questo traguardo come un passo atteso per garantire ai cittadini e agli enti locali riferimenti chiari e utili.
Principali novità del nuovo PTR
Il nuovo piano si distingue per un forte orientamento verso la rigenerazione e riqualificazione urbana, piuttosto che sul consumo di nuove aree. Questo approccio mira a preservare il territorio, promuovendo al contempo lo sviluppo economico in modo sostenibile. Lobati ha sottolineato che il documento è stato redatto seguendo criteri di semplificazione per renderlo più accessibile agli stakeholder.
Progetti strategici e poli di sviluppo
Nel nuovo PTR sono stati identificati 17 grandi progetti strategici e 66 nuovi poli di sviluppo, un netto incremento rispetto ai 12 poli presenti nella versione del 2010. Questi poli sono destinati ad ospitare iniziative legate alla logistica, ai data center e alle energie rinnovabili, mirando a modernizzare e diversificare l’economia lombarda.
Critiche e risultati dei gruppi di opposizione
Nonostante l’approvazione, il Partito Democratico ha espresso il proprio dissenso, evidenziando alcune lacune nel piano. I consiglieri Matteo Piloni e Simone Negri hanno ottenuto importanti risultati attraverso emendamenti, come la possibilità per i Parchi Regionali di dare pareri vincolanti sugli impianti fotovoltaici agrivoltaici. Piloni ha anche sottolineato che sono state inserite indicazioni specifiche per i data center, da realizzare esclusivamente su terreni già urbanizzati, evitando di compromettere le aree agricole.
Inoltre, i rappresentanti del PD hanno sollevato preoccupazioni riguardo al Piano Paesaggistico, il quale rimane quello del 2010. Tuttavia, è stato ottenuto un impegno da parte della giunta lombarda per aggiornare questo piano entro sei mesi. Negri ha messo in evidenza che, sebbene la pianificazione territoriale sia fondamentale, negli ultimi anni sia stata trascurata dalla giunta regionale.
Normativa sul consumo di suolo
Un’altra criticità sollevata riguarda il fatto che solo 629 comuni su un totale di oltre 1500 si sono adeguati alle normative sul consumo di suolo introdotte nel 2014. Inoltre, è stato deciso di posticipare il termine di adeguamento dal 2025 al 2026, un cambiamento che ha suscitato ulteriori preoccupazioni tra i rappresentanti dell’opposizione.
Nonostante le critiche, l’assessore al Territorio Gianluca Comazzi ha evidenziato come già numerosi comuni, corrispondenti a circa sette milioni di abitanti, si siano adeguati alle normative regionali, posizionando la Lombardia in una situazione migliore rispetto ad altre regioni italiane in termini di consumo di suolo.
Sviluppi futuri
L’approvazione del nuovo PTR rappresenta un passo significativo per la Lombardia, ponendo le basi per una pianificazione territoriale più sostenibile e moderna. Mentre le criticità rimangono, il dialogo tra le diverse forze politiche e gli stakeholder si preannuncia cruciale per affrontare le sfide future e garantire uno sviluppo equilibrato e rispettoso del territorio.





