La camminata di Bruzzano, organizzata in onore di Luciana Ronchi, rappresenta un potente simbolo di lotta contro il femminicidio.

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Nelle strade del quartiere Bruzzano, a Milano, si è levato un forte grido di dolore e ribellione. Centinaia di cittadini si sono uniti per ricordare Luciana Ronchi, vittima di un tragico femminicidio. Questo evento rappresenta non solo un tributo alla sua memoria, ma anche un appello collettivo a combattere la violenza di genere che colpisce troppe donne ogni giorno.
La camminata, organizzata dalla cooperativa Abitare e dal Municipio 9, è iniziata davanti alla casa di Luciana. Sotto lo striscione con la scritta “Con Luciana nel cuore”, i partecipanti hanno percorso le strade in silenzio, riflettendo sulla gravità della situazione e sull’importanza della solidarietà tra le persone.
Un gesto di solidarietà e memoria
Il corteo ha visto la partecipazione anche del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, insieme ad altri membri dell’amministrazione comunale. La presenza delle istituzioni ha sottolineato l’urgenza di affrontare il tema della violenza contro le donne. Luciana Ronchi, 62 anni, è stata brutalmente uccisa dal suo ex marito, Luigi Morcaldi, che la colpì con 14 coltellate mercoledì scorso, proprio sotto il suo appartamento. Questo agguato ha scosso profondamente la comunità, portando alla luce un problema che affligge molte donne, spesso in silenzio.
Il ricordo di Luciana
Nella piazza Bruzzano, i partecipanti hanno alzato le mani al cielo, esprimendo la loro angoscia attraverso il rumore dei mazzi di chiavi, simbolo di una lotta incessante contro la violenza. Testimonianze di donne coraggiose hanno arricchito l’evento, invitando tutti a non rimanere in silenzio di fronte a tali ingiustizie.
Le parole delle istituzioni
Durante l’evento, la presidente del Municipio 9, Anita Pirovano, ha affermato che Luciana non avrebbe dovuto sentirsi sola. Ha evidenziato l’importanza di educare le nuove generazioni al rispetto e al consenso, mentre il sindaco Giuseppe Sala ha esortato le donne vittime di violenza a denunciare. “Non dobbiamo mai arrenderci, è fondamentale continuare a lottare”, ha dichiarato Sala, sottolineando che il cambiamento richiede uno sforzo collettivo.
La necessità di un cambiamento culturale
Il sindaco ha anche parlato della necessità di un approccio diverso nella gestione delle denunce di violenza. Ha messo in evidenza che, tranne rare eccezioni, i femminicidi presentano segnali premonitori che non possono essere ignorati. “Dobbiamo trovare modi per permettere alle donne di esprimere le loro paure e vulnerabilità senza timore di essere giudicate”, ha affermato. La comunità deve essere coinvolta attivamente in questo processo, affinché nessuna donna si senta mai più sola.
La lotta continua
Il corteo per Luciana Ronchi non è stato solo un momento di commemorazione, ma anche un chiaro messaggio che la lotta contro la violenza di genere deve continuare. A gran voce, le donne hanno richiesto misure più efficaci per proteggere le vittime, come l’uso obbligatorio del braccialetto elettronico per gli aggressori. Questo strumento, se implementato correttamente, potrebbe rappresentare una barriera significativa contro ulteriori violenze.
La mobilitazione di Bruzzano è un esempio di come le comunità possano unirsi per affrontare una questione così grave. La speranza è che eventi come questo possano portare a un cambiamento reale e duraturo, affinché la memoria di Luciana e di tutte le donne vittime di violenza non venga dimenticata.





