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La Lombardia in prima linea per la neutralità tecnologica nell’automotive

La Lombardia si oppone alla monocoltura elettrica nel settore automotive, invocando un approccio di neutralità tecnologica.

L’industria automotive europea si trova attualmente in crisi e la Lombardia è pronta a far sentire la propria voce. Con l’approssimarsi del 12 settembre, la Commissione Europea si prepara a discutere la situazione del settore. Tuttavia, l’alleanza delle regioni dell’automotive, guidata dalla Lombardia, ha deciso di non partecipare al dibattito. L’assessore regionale Guido Guidesi ha lanciato un grido d’allerta, affermando che senza interventi decisivi si assisterà a un vero e proprio suicidio industriale, con 13 milioni di posti di lavoro a rischio, di cui 300mila solo in Lombardia.

La crisi e la risposta della Lombardia

La situazione è meno politically correct di quanto si possa immaginare: mentre i grandi nomi dell’industria si affannano a rimanere a galla, la Lombardia ha scelto di prendere in mano la situazione. Guidesi ha accusato la Commissione di aver adottato una strategia unilaterale, puntando esclusivamente sull’elettrico. Questa scelta ha avvantaggiato i costruttori non europei, in particolare i cinesi, che già dominano la produzione di batterie e componentistica.

Le statistiche evidenziano chiaramente che attualmente l’Europa opera a un quarto della propria capacità produttiva massima. Inoltre, Guidesi ha avvertito che l’industria automotive europea non era preparata per questa transizione. Le aziende europee, già in difficoltà, si trovano ora a dover affrontare una concorrenza agguerrita e ben più preparata.

La Lombardia sta quindi cercando di spostare il focus sulla neutralità tecnologica. Invece di imporre un’unica soluzione, Guidesi e l’alleanza delle regioni chiedono un approccio che permetta l’uso di biocarburanti e altre tecnologie innovative. Questo significa non solo salvaguardare i posti di lavoro, ma anche garantire che l’industria automotive europea non venga completamente spazzata via.

Proposte alternative e visione per il futuro

La monocoltura elettrica ha messo in ginocchio l’industria europea. La Lombardia, regione manifatturiera per eccellenza, ha lanciato un appello per trovare soluzioni che possano coesistere e che non escludano nessuna tecnologia. Guidesi sottolinea l’importanza di mantenere gli obiettivi ambientali, ma con una maggiore flessibilità nell’adozione delle tecnologie per raggiungerli.

L’idea di utilizzare biocarburanti, che hanno avuto origine proprio in Lombardia, potrebbe rappresentare un punto di svolta. Non solo per salvaguardare i posti di lavoro, ma anche per garantire un futuro sostenibile al motore endotermico, che rischia di scomparire del tutto. Le proposte delle regioni, supportate da studi scientifici recenti, puntano a una maggiore libertà di azione per territori, aziende e istituzioni di ricerca.

Il dibattito si sposta ora a Monaco di Baviera, dove le regioni europee dell’automotive si riuniranno per discutere di queste questioni. La pressione è alta e il tempo per le chiacchiere è finito. Guidesi è chiaro: se le cose non cambiano, la Lombardia non esiterà a portare la protesta a Bruxelles.

Conclusioni

La situazione è urgente e non può essere ignorata. Guidesi ha espresso delusione per l’attuale Commissione europea, che sembra più interessata a fare annunci piuttosto che a prendere decisioni concrete. “Non c’è più tempo di aspettare”, afferma l’assessore. È fondamentale che la Commissione ascolti le voci delle regioni e delle industrie, altrimenti rischia di compromettere un intero settore.

In conclusione, la Lombardia non sta solo lanciando un allarme, ma sta anche proponendo un cambio di paradigma. La neutralità tecnologica non è solo un’ideologia, ma una necessità. Mentre il settore automotive europeo si trova in bilico, è fondamentale che si inizi a riflettere criticamente sul futuro da costruire.

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