Il nuovo stadio di Milano potrebbe avere come architetto Norman Foster, con la società Manica in cooperazione.

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Milano si prepara a un cambiamento epocale nel panorama calcistico. La progettazione del nuovo stadio, che sostituirà lo storico San Siro dal 2030, è in fase avanzata e sembra che l’architetto britannico Norman Foster, insieme alla società americana Manica, sia in pole position per aggiudicarsi il progetto. Un’accelerazione che potrebbe trasformare il volto della città.
Foster e Manica: una partnership promettente
Il duo Foster + Partners e Manica ha già messo sul tavolo una proposta che sembra aver colpito nel segno. Secondo le ultime indiscrezioni, i due club, Inter e Milan, avrebbero scelto Foster, noto per opere iconiche come l’Apple Store di Milano e il nuovo stadio di Wembley, per guidare la realizzazione di quello che sarà il nuovo impianto. Il progetto mira a coniugare funzionalità e innovazione, offrendo un’esperienza unica per i tifosi.
La competizione tra i grandi nomi dell’architettura
Non è stata una corsa semplice. Il bando per la progettazione ha coinvolto nomi illustri come gli svizzeri Herzog & de Meuron e i britannici di BDP Pattern e Populous, già noti per il loro lavoro su stadi di rilevanza internazionale. Ma, almeno per ora, la proposta di Foster e Manica sembra essere quella che ha convinto maggiormente i dirigenti dei due club. Una scelta che, se confermata, potrebbe segnare una nuova era per il calcio milanese.
Verso la realizzazione: gli aspetti tecnici e le indagini ambientali
Parallelamente alla pianificazione architettonica, il Comune di Milano è attivamente coinvolto nella trattativa per l’acquisizione dell’area di San Siro. Il valore dell’operazione si aggira intorno ai 197 milioni di euro, cifra che potrebbe essere ridotta grazie a detrazioni per riqualificazione. Sotto la lente sono finite anche le indagini ambientali, che hanno confermato la conformità dei terreni ad uso pubblico e residenziale, rassicurando i cittadini riguardo alla sicurezza del sito.
Il sindaco Sala: ottimismo ma cautela
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, non nasconde il suo ottimismo riguardo alla conclusione della trattativa. “Siamo in dialogo serrato e vogliamo chiudere entro la fine di luglio”, ha dichiarato. Tuttavia, è chiaro che ci sono ancora questioni da risolvere, in particolare in relazione ai vincoli imposti dalla Sovrintendenza. La scadenza del 10 novembre si avvicina, e il tempo per prendere decisioni si fa sempre più ristretto.
Indagini e preparativi: cosa ci riserva il futuro?
Le indagini preliminari sull’area hanno rivelato che, sebbene siano stati riscontrati alcuni superamenti dei limiti per contaminanti, la situazione è sotto controllo e non necessiterà di interventi di bonifica. Questo è un aspetto cruciale per garantire che la costruzione del nuovo stadio possa procedere senza intoppi. Le aree coinvolte, come il Parco dei Capitani e le zone circostanti, sono state analizzate a fondo per escludere la presenza di elementi problematici.
Prospettive future: cosa aspettarci?
Il progetto del nuovo stadio di Milano è solo all’inizio, ma le aspettative sono alte. Con un architetto del calibro di Norman Foster e una società come Manica al timone, il futuro impianto non sarà solo una casa per Inter e Milan, ma un simbolo di innovazione e modernità per la città. Resterà da vedere come evolveranno le trattative e quali ulteriori sviluppi ci attendono. La partita è ancora aperta.