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Indagini sotto la lente – Guida completa

Nuovi sviluppi scuotono il già complesso caso di Garlasco. Oggi, lunedì 9 giugno, i carabinieri del Ris sono tornati nella villetta di Via Pascoli, dove f...

Nuovi sviluppi scuotono il già complesso caso di Garlasco. Oggi, lunedì 9 giugno, i carabinieri del Ris sono tornati nella villetta di Via Pascoli, dove fu rinvenuto il corpo di Chiara Poggi, per condurre indagini approfondite utilizzando tecnologia all’avanguardia: laser, scanner 3D e droni. L’obiettivo? Ricostruire in tre dimensioni la scena del crimine e analizzare le traiettorie delle tracce di sangue. Quasi sette ore di accertamenti, concentrati nel piano terra della casa, hanno mostrato quanto il passato continui a influenzare il presente.

Indagini sotto la lente

La procura di Pavia ha chiarito che l’ispezione è mirata a verificare “le tracce e gli altri effetti materiali” dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007. L’ispezione ha visto l’uso di attrezzature tecniche come laser scanner e droni, per misurazioni e rilievi fotografici. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, insieme agli esperti del Ris, si stanno concentrando su soggiorno e scala, dove Chiara Poggi fu colpita e trascinata. Si cerca di capire i movimenti dell’assassino o dei suoi complici sul pavimento in cotto e sulle scale in marmo, già al centro di precedenti processi che hanno portato alla condanna definitiva a 16 anni dell’allora fidanzato, Alberto Stasi.

Nuove prospettive sull’omicidio

La nuova indagine si è riaccesa con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Nella villetta sono presenti i genitori della vittima, Giuseppe e Rita Preda, insieme a un consulente tecnico e all’avvocato di Sempio. Tra gli accertamenti, uno specifico volto a determinare se un’impronta di scarpa numero 42, trovata sul gradino 0 della scala, possa essere stata lasciata senza che l’assassino scendesse neppure un gradino. Le analisi preliminari suggeriscono che l’impronta, insanguinata a pallini, indichi il momento in cui il corpo fu sollevato e gettato giù per le scale.

Le contraddizioni del passato

L’assenza di altre impronte, come certificato da una perizia, smentisce la versione di Stasi, che affermò di aver “scoperto” il corpo dopo aver sceso un paio di gradini. La procura e i carabinieri si stanno focalizzando sulla possibilità che Sempio non abbia calpestato i gradini, ma si sia appoggiato al muro, perdendo l’equilibrio durante il tentativo di liberarsi del corpo. Potrebbe aver lasciato una sua impronta, senza sangue, sulla parete destra all’altezza del quarto gradino.

La testimonianza dei genitori

Andrea Berti, esperto del Ris, ha condotto l’ispezione di oggi, e l’avvocato di Sempio, Angela Taccia, ha rivelato che l’obiettivo era posizionare con precisione le tracce ematiche rinvenute nel 2007. Gli esperti hanno parlato di triangolazioni tra le tracce, già esaminate, per ricostruire una mappa 3D della casa. Un drone è stato utilizzato per fotografare la scena dall’alto, aggiungendo un ulteriore livello di dettaglio all’indagine.

Riflessioni legali

Il dattiloscopista della famiglia Poggi è presente come persona di fiducia. Ma gli avvocati della famiglia, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, esprimono disappunto per la gestione delle informazioni. “Ancora una volta, siamo stati colti di sorpresa nel vedere il decreto di ispezione reso disponibile alla stampa, ma non a noi, persone offese dal reato”, dichiarano. La famiglia di Chiara continua a rimanere in silenzio, ma il loro stato d’animo è teso. “Siamo stanchi, ma tranquilli”, aggiunge l’avvocato Taccia, cercando di mantenere la calma in un contesto così carico di emozione e dolore.

In attesa di risposte

Ogni nuova ispezione riaccende i riflettori su un caso che sembra non avere fine. La comunità attende risposte. Le domande rimangono sospese nell’aria: chi ha davvero ucciso Chiara Poggi? Quali segreti nasconde ancora quella casa? È un dramma che continua a segnare le vite di chi è rimasto, in attesa di giustizia.

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