Il 17 maggio, i dipendenti di McDonald's scendono in piazza per rivendicare diritti e salari adeguati.

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Un’azione collettiva per il cambiamento
Il 17 maggio, Milano sarà teatro di un’importante mobilitazione dei lavoratori di McDonald’s, che si riuniranno in un presidio in Piazza Duomo dalle 11 alle 14. Questa protesta, organizzata da Filcams Cgil Milano, Fisascat Cisl Milano e Uiltucs, si inserisce in un contesto nazionale di crescente insoddisfazione tra i dipendenti del settore della ristorazione. L’obiettivo principale è ottenere un contratto di secondo livello che migliori le condizioni di lavoro e le retribuzioni per oltre 4.000 dipendenti diretti e circa 31.000 lavoratori dei franchising.
Le ragioni dello sciopero
La mobilitazione nasce dalla persistente difficoltà di dialogo con la multinazionale e alcuni dei suoi licenziatari, che si sono rifiutati di sedersi al tavolo con i sindacati per discutere un contratto integrativo aziendale. I sindacati sottolineano che un contratto di secondo livello, previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Ristorazione, è fondamentale per garantire salari equi e tutele adeguate. Nonostante McDonald’s sia uno dei principali datori di lavoro nel settore della ristorazione commerciale in Italia, molti lavoratori continuano a trovarsi in condizioni economiche e normative inferiori rispetto ad altre realtà del settore.
Il supporto della comunità
La protesta del 17 maggio non è solo un evento isolato, ma fa parte di una mobilitazione più ampia che ha visto migliaia di lavoratori in tutta Italia unirsi per rivendicare i propri diritti. I sindacati invitano la comunità a partecipare attivamente, sottolineando l’importanza di fare sentire la propria voce per ottenere un cambiamento significativo. La mobilitazione rappresenta un’opportunità per i lavoratori di McDonald’s di esprimere le proprie preoccupazioni e chiedere un futuro migliore, non solo per loro stessi, ma per tutti i dipendenti del settore.