Le indagini sul delitto di Chiara Poggi si intensificano con nuove perquisizioni e analisi forensi.

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Nuove indagini sul delitto di Chiara Poggi: colpi di scena a Garlasco
Le indagini sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto diciotto anni fa a Garlasco, stanno vivendo una nuova fase di intensificazione. Dall’alba di oggi, mercoledì, i carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno avviato perquisizioni a casa di Andrea Sempio, l’unico indagato attualmente, e dei suoi familiari. Le operazioni si sono estese anche a un campo di Tromello, un comune vicino, dove si sospetta possa trovarsi l’arma del delitto mai rinvenuta.
Un caso che riapre ferite mai chiuse
Il delitto di Chiara Poggi ha segnato profondamente la comunità di Garlasco e ha suscitato un ampio dibattito pubblico. Andrea Sempio, 37 anni, è l’unico indagato dalla procura di Pavia per concorso nell’omicidio, avvenuto nel 2007 nella villetta di famiglia. Le perquisizioni hanno coinvolto anche due amici di Sempio, Roberto Freddi e Mattia Capra, che all’epoca erano parte del gruppo di amici di Marco Poggi, il fratello minore della vittima. Sebbene nessuno di loro risulti indagato, il sequestro di computer e telefoni cellulari potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini.
Analisi forensi e nuove tecnologie
Le operazioni di oggi giungono a pochi giorni dall’incidente probatorio fissato per analizzare i reperti genetici trovati sotto le unghie di Chiara. La decisione di procedere con nuove verifiche è stata presa dal giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, che ha accolto l’istanza di ricusazione del genetista Emiliano Giardina, il quale aveva dichiarato in passato che il materiale non fosse analizzabile. Ora, le analisi saranno affidate a esperti meno noti, Denise Albani e Domenico Marchigiani, che potrebbero fornire nuove informazioni in grado di cambiare l’interpretazione del caso.
Le posizioni degli attori coinvolti
Alberto Stasi, fidanzato di Chiara all’epoca dei fatti, sta scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio. Tuttavia, i genitori di Chiara, Giuseppe Poggi e Rita Preda, continuano a sostenere che Stasi sia l’unico colpevole, escludendo la possibilità di coinvolgimento di Sempio. Dall’altra parte, l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha ribadito l’innocenza del suo assistito e ha espresso preoccupazione per la possibilità che si ripetano gli errori delle indagini iniziali.
La vicenda si complica ulteriormente con l’emergere di nuovi elementi, come il biglietto del parcheggio di Vigevano, conservato per un anno e poi consegnato agli investigatori nel 2008. Le perquisizioni odierne rappresentano un nuovo colpo di scena in un’inchiesta che, a quasi due decenni dai fatti, continua a sollevare interrogativi e a tenere viva l’attenzione del pubblico.