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Sentenza confermata per il caso della droga nell’auto della comandante Vismara

La Corte d'appello di Milano riduce la pena per Anna Guarnaccia nel caso di droga

Immagine della comandante Vismara coinvolta in un caso di droga
La comandante Vismara al centro di una sentenza per droga.

Il caso della droga nascosta nell’auto della comandante di Corbetta, Lia Gaia Vismara, continua a far discutere. La Quinta sezione penale della Corte di appello di Milano ha recentemente confermato la condanna di Anna Guarnaccia, moglie dell’ex agente di Polizia Locale Salvatore Furci, riducendo però la pena da due anni e quattro mesi a due anni. Questo verdetto, emesso il 26 marzo, ha suscitato reazioni contrastanti e ha riacceso l’attenzione su un episodio che ha scosso la comunità locale.

Il contesto del caso

Anna Guarnaccia, originaria di Garbagnate Milanese e classe 1980, era un’agente di Polizia locale al momento dei fatti. L’accusa nei suoi confronti è di aver agevolato l’occultamento della droga all’interno dell’auto della comandante Vismara, nonostante non fosse direttamente coinvolta nell’inserimento della sostanza stupefacente. Secondo le indagini, Guarnaccia avrebbe fornito informazioni cruciali al marito riguardo agli spostamenti della comandante, permettendo così a Furci di posizionare la droga nel veicolo.

Le dinamiche dell’operazione

La serata incriminata si è svolta mentre la comandante Vismara partecipava a una partita di pallavolo a Baranzate. Guarnaccia avrebbe inviato messaggi al marito, contenenti dettagli sull’orario del match e sulla posizione dell’auto della comandante nel parcheggio. Queste informazioni sono state utilizzate da Furci per orchestrare un piano di vendetta, dopo essere stato licenziato dal Comando di Corbetta. L’operazione ha portato all’inserimento di tre grammi di cocaina nell’auto della Vismara, un atto che ha avuto gravi conseguenze legali per tutti i coinvolti.

Le reazioni alla sentenza

Il legale della comandante Vismara, Roberto Grittini, ha espresso soddisfazione per la conferma della condanna, sottolineando la solidità dell’impianto accusatorio. Grittini ha evidenziato come la sentenza rappresenti un ulteriore passo verso la tutela della reputazione della sua assistita, che era stata messa in discussione da questa vicenda. Anche il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, ha commentato la sentenza, definendola un segnale di giustizia e un riconoscimento del complotto ordito contro la comandante e la Polizia Locale.

Questo caso, che ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, mette in luce le complesse dinamiche di vendetta e giustizia all’interno delle forze dell’ordine. La riduzione della pena per Guarnaccia, sebbene significativa, non cambia la gravità delle accuse e le implicazioni legali che ne derivano. La comunità attende ora di vedere come si evolverà la situazione e se ci saranno ulteriori sviluppi in questo controverso episodio.

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