La criminologa supporta la nonna e la zia della piccola Diana nel processo d'appello.

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Il ruolo di Roberta Bruzzone nel processo
La nota criminologa Roberta Bruzzone è stata nominata consulente per la nonna e la zia della piccola Diana, tragicamente deceduta dopo essere stata lasciata sola per sei giorni nella sua culla. Questo caso ha suscitato un forte interesse mediatico e pubblico, non solo per la sua drammaticità, ma anche per le implicazioni legali che ne derivano. Bruzzone, con la sua esperienza nel campo della criminologia, offrirà supporto alle parti civili nel processo contro Alessia Pifferi, già condannata in primo grado all’ergastolo per omicidio volontario aggravato.
Il processo in appello e le perizie psichiatriche
Attualmente, il processo si trova in fase di appello, dove la difesa di Pifferi ha richiesto una nuova perizia psichiatrica. Questo è un passaggio cruciale, poiché la valutazione della capacità di intendere e volere della donna potrebbe influenzare significativamente l’esito del processo. La prima perizia psichiatrica aveva già confermato che Pifferi fosse lucida al momento dell’omicidio, un aspetto che il pubblico ministero Francesco De Tommasi ha sempre sostenuto. La corte d’appello ha nominato diversi esperti, tra cui Alberto Caputo, per esaminare la questione della salute mentale di Pifferi.
Il caso di Alessia Pifferi non è solo una questione legale, ma solleva anche importanti interrogativi sociali e morali. La morte di Diana ha scosso l’opinione pubblica, portando a riflessioni su temi come la responsabilità genitoriale e il supporto alle famiglie in difficoltà. La presenza di una figura come Roberta Bruzzone, esperta nel suo campo, potrebbe contribuire a chiarire alcuni aspetti oscuri di questa tragica vicenda. I lavori per la nuova perizia inizieranno il prossimo 26 marzo, e ci si aspetta che le conclusioni degli esperti possano fornire ulteriori elementi di valutazione per il processo.