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Milano in lutto per i bambini rapiti: la comunità si mobilita

Un sit-in in piazza della Scala per ricordare Shiri Bibas e i suoi figli, vittime del terrorismo.

Manifestazione a Milano per i bambini rapiti
La comunità di Milano si unisce in un momento di lutto per i bambini rapiti.

Un momento di memoria e solidarietà

La città di Milano ha vissuto un momento di intensa emozione e riflessione con un sit-in organizzato in piazza della Scala, di fronte a Palazzo Marino. Questo evento è stato dedicato alla memoria di Shiri Bibas e dei suoi due figli, Ariel e Kfir, tragicamente morti in prigionia dopo essere stati rapiti da Hamas. La presenza della senatrice a vita Liliana Segre ha dato un forte significato alla manifestazione, sottolineando l’importanza di ricordare le vittime innocenti del terrorismo.

Le richieste della comunità ebraica

Durante il sit-in, è stato lanciato un appello per il ritorno dei 63 ostaggi ancora in mano a Hamas. La Comunità ebraica di Milano ha chiesto solidarietà e rispetto dei diritti umani per tutti i rapiti dai terroristi. La richiesta di illuminare i palazzi di arancione, in segno di solidarietà, ha suscitato un acceso dibattito politico. Mentre la Regione Lombardia ha aderito all’iniziativa, il Comune di Milano ha rifiutato, scatenando polemiche tra le forze politiche.

Polemiche politiche e divisioni

Il sindaco Beppe Sala ha giustificato la sua posizione dicendo che non intende schierarsi politicamente, ma questa affermazione ha sollevato critiche, soprattutto da parte del centrodestra. Consiglieri di Forza Italia hanno accusato il sindaco di codardia, sostenendo che non schierarsi con la comunità ebraica è un segno di debolezza politica. Le tensioni sono aumentate, con richieste di esporre le fotografie delle vittime all’ingresso del Palazzo comunale, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilità verso le vittime del terrorismo.

Un appello alla pace

Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, ha espresso il suo disappunto per la mancanza di illuminazione del Palazzo Marino, sottolineando l’importanza di non dimenticare le vittime innocenti. La situazione attuale, con gli ostaggi ancora in mano a Hamas, rende la ricerca della pace sempre più difficile. La comunità si è unita in preghiera per gli ostaggi, sperando in un futuro migliore e in un ritorno alla normalità.

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