Un avvocato, un commercialista e un imprenditore svizzero coinvolti in un sistema fraudolento
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Un’operazione contro la frode
La guardia di finanza ha recentemente portato a termine un’importante operazione che ha portato alla luce un’associazione a delinquere attiva nel settore automobilistico. Il gruppo, composto da un avvocato, un commercialista e un imprenditore svizzero, è accusato di aver messo in atto un complesso sistema di frodi per evadere imposte e alterare registri pubblici. L’indagine ha rivelato come questi individui utilizzassero false certificazioni e denunce fittizie per ottenere duplicati di certificati di proprietà di auto d’epoca, creando un giro d’affari illecito che ha coinvolto anche le isole Cayman.
Le modalità operative dell’associazione
Il modus operandi dell’associazione era sofisticato e ben pianificato. I membri del gruppo alteravano i dati di proprietà delle auto d’epoca intestate a soggetti deceduti o radiati dai registri, permettendo a una società delle isole Cayman di evadere imposte per quasi 13 milioni di euro. Le auto venivano trasferite a società controllate in Italia, costituite appositamente per questo scopo, e domiciliate nello studio legale di Milano. Una volta riattivate le targhe storiche, i veicoli venivano spostati in Francia e in Italia, eludendo così i controlli fiscali e doganali.
Le conseguenze legali e i beni sequestrati
Le indagini hanno portato a misure cautelari nei confronti dei professionisti coinvolti e al sequestro di beni per oltre 70 milioni di euro. Tra questi, figurano saldi bancari nel Principato di Monaco, cinque auto storiche di grande valore, tra cui una Ferrari 375 MM e un’Alfa Lungo Berlinetta 8C 2900B. Questi veicoli, oltre al loro valore economico, sono di particolare interesse storico e culturale, essendo stati illecitamente esportati. La guardia di finanza ha inoltre contestato alla società delle isole Cayman il reato di omessa presentazione della dichiarazione fiscale, evidenziando l’ampiezza e la gravità delle frodi perpetrate.