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Scontri per il dominio della curva Sud: Daniele Cataldo arrestato per il tentativo di omicidio di Enzo Anghinelli, Luca Lucci sotto inchiesta

Arrestato uno dei presunti autori del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, chiudendo il mistero dopo cinque anni

Sparato il caso del tentato omicidio di Enzo Anghinelli: arrestato Daniele Cataldo, Luca Lucci sotto indagine.

Dopo cinque anni si chiude il mistero riguardante l’agguato a Enzino Anghinelli, avvenuto nel 2019 in via Cadore. È stato arrestato uno dei presunti autori del tentato omicidio, Daniele Cataldo, 52enne di Sesto San Giovanni. Cataldo è un noto esponente della curva Sud del Milan e ha precedenti per droga e rapina. Era il braccio destro di Luca Lucci, soprannominato “toro”, leader del secondo anello blu, ora in carcere e coinvolto nell’inchiesta che ha rivoluzionato le curve di San Siro. Anche Lucci è indagato per il tentato omicidio, poiché si sospetta che sia il mandante dell’aggressione.

Il tentato omicidio di Enzo Anghinelli

Anghinelli, 51 anni e noto per il suo coinvolgimento nel traffico di droga, è stato colpito il 12 aprile 2019 da cinque proiettili mentre si trovava nella sua automobile, attaccato da due uomini in scooter. Fortunatamente, uno dei colpi lo ha colpito solo allo zigomo. Trasportato d’urgenza in ospedale, “Enzino” è rimasto in coma per diversi giorni, riuscendo però a sopravvivere a questo secondo tentativo di omicidio. A ricordare il suo passato oscuro, nel 1998 aveva già subito un’aggressione in viale Forlanini, da cui si era nuovamente salvato.

Le indagini e l’arresto di Daniele Cataldo

Cataldo, secondo quanto emerso dagli accertamenti condotti dalla squadra mobile diretta da Alfonso Iadevaia e Domenico Balsamo, avrebbe condotto lo scooter utilizzato nell’agguato avvenuto la mattina del 12 aprile. Figura importante del clan Sud, Cataldo era già stato arrestato nel 2015 per possesso di armi da fuoco e significative quantità di hashish marchiati Expo. Gli agenti sono riusciti a incastrarlo ricostruendo il tragitto dello scooter, dotato di targa clonata. Le indagini, dirette dai pubblici ministeri Leonardo Lesti e Paolo Storari, sono ancora in corso per identificare il tiratore.

Le motivazioni dietro l’aggressione

La motivazione dietro l’intenzione di “punire” Anghinelli sembra derivare dalle tensioni tra Lucci, i suoi seguaci e i rivali dei Black Devil, capitanati da Domenico Vottari. Questi ultimi erano supportati da “Enzino” e Giancarlo Lombardi, noto come “Sandokan”, un altro importante esponente del clan Sud che aveva precedentemente affidato a Lucci la gestione del secondo anello blu, prima di entrare in conflitto con lui.

Il passato oscuro di Enzo Anghinelli

Le indagini sul tentato omicidio hanno presentato notevoli difficoltà, poiché Anghinelli non era solo associato al Meazza. Era infatti stato arrestato nel 2007 e nel 2012 in un’operazione dei carabinieri che aveva smascherato un traffico di droga destinato ai locali notturni e ai personaggi del mondo dello spettacolo. Nel 2007, i militari lo avevano bloccato mentre usciva da un’auto a nolo in via Teodosio, in possesso di due chili di cocaina purissima. Nella stessa sede, progettata come un set cinematografico, erano stati rinvenuti ventisei chili di sostanze stupefacenti, la maggior parte occultata in una Mercedes color oro.

Cinque anni dopo, Anghinelli si ritrovò nuovamente in prigione, a causa delle ordinanze di arresto scaturite dalla stessa indagine, nota come “White”, in riferimento alla cocaina, di cui era ritenuto un importante fornitore. Nel 2016, dopo aver scontato undici anni di pena, era stato rilasciato. Tuttavia, meno di tre anni dopo, subì un altro attacco diretto a lui.

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