Bambini con esigenze speciali: la lotta per un'istruzione stabile e inclusiva
I nostri bambini non apprenderanno la storia o la matematica nel modo tradizionale. Il loro cammino educativo deve necessariamente differire. Hanno bisogno di un ambiente stabile e tranquillo, di riferimenti certi. Raffaella Salvatore è la giovane madre di Thomas, un ragazzino autistico di 11 anni. In un articolo all’inizio dell’anno scolastico, aveva evidenziato l’assenza dell’insegnante di sostegno per suo figlio, dovuta alla lentezza della burocrazia ministeriale nelle nomine dei docenti. Solo dopo un lungo periodo, la maestra Chiara Nanti è ritornata in aula accanto a Thomas, un ragazzo con esigenze speciali. Insieme all’educatore Alessandro Placensa, aveva avviato un percorso educativo complesso e prezioso per garantire progressi e un senso di sicurezza al bambino. La stabilità è stata però compromessa per diversi giorni – racconta la madre – un momento destabilizzante: Thomas ha affrontato seri problemi, ho registrato tutto.
La sfida di gestire un bambino autistico
Raffaella vive in prima persona le sfide di gestire un bambino autistico, una realtà spesso sottovalutata a partire dalle istituzioni – sottolinea – che seguono un criterio di assegnazione degli insegnanti di sostegno che danneggia i minori. Questi docenti, cruciali per il benessere dei nostri figli, vengono sistematicamente collocati per ultimi, dopo gli altri insegnanti delle scuole, ignorando il bisogno fondamentale di continuità didattica che è indispensabile e che il ministro Giuseppe Valditara aveva promesso durante la sua visita a Trezzano ad aprile, in occasione di una manifestazione di sensibilizzazione sull’autismo.
La richiesta di Raffaella Salvatore al ministro dell’Istruzione
La madre di Thomas, Raffaella Salvatore, si rivolge con urgenza al ministro dell’Istruzione e del merito, chiedendo un incontro. Il suo desiderio è quello di condividere le esperienze quotidiane delle famiglie, sottolineando l’importanza di rivedere le modalità di assegnazione ministeriale. Raffaella vuole mettere in luce come l’ambiente scolastico rappresenti un contesto cruciale dal punto di vista psicoeducativo e sociale, soprattutto per i bambini più vulnerabili. La scuola, in particolare l’istituto Franceschi, attua connessioni significative, pertanto è fondamentale supportare le scuole e i piccoli alunni che necessitano di stabilità. Le famiglie, già confrontate con molteplici difficoltà sociali, auspicano semplicemente che i loro figli possano ottenere un diritto all’istruzione solido e sicuro.