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“La nostra esistenza è opprimente tra i grattacieli.”

Milano - Un'opportunità persa: il controverso progetto di costruzione nell'area ex Falck divide la comunità e solleva dubbi sulla sostenibilità e la gestione futura

Milano – “È davvero maestoso, non credi? Negli ultimi mesi abbiamo avuto la fortuna di osservare da vicino, perciò oggi queste dimensioni non ci sorprendono più”. Così esprime il suo pensiero Silvia Cesati dalla terrazza affacciata sugli scavi dell’Unione Zero. Insieme ai suoi vicini di via Acciaierie e Mazzini, è parte di un comitato attivo da anni per garantire che il termine “sostenibilità” non rimanga solo una frase di circostanza. “Adesso vediamo un’unica gru, la quale non è nemmeno completamente estesa. Questo ci fa capire l’altezza che raggiungeranno i nuovi edifici in costruzione. Ci hanno informato che a breve ci saranno ben quattro gru. È un cantiere enorme”. Finora sono stati rimossi più di 300mila metri cubi di terreno. “Qui sorgeranno edifici di 10 piani, un palazzo di 15 piani e un grattacielo di 17 – ricorda Cesati -. Abbiamo ancora accanto a noi il complesso di Caltagirone, anch’esso in fase di completamento e con un grande impatto. Forse da sotto non si percepiscono le dimensioni reali. Ma dalle nostre finestre e balconi ci sentiamo oppressi. Temo che la situazione peggiorerà ulteriormente quando l’Unione Zero sarà ultimata”. Rimangono anche numerosi interrogativi riguardo al progetto complessivo. “Non abbiamo informazioni sul parco, sul recupero e riutilizzo degli edifici storici ex industriali, o su come verranno gestiti i flussi di traffico notevoli – chiude Cesati -. Inoltre, nutriamo preoccupazioni per la suddivisione della governance tra Hines/Prelios e Coima/Redo”.

Al termine dei lavori nella zona delle ex Falck, si prevede l’arrivo di ventimila nuovi abitanti, grazie alla creazione di 35mila metri quadri di sentieri pedonali, accompagnati però anche da nuove costruzioni in cemento. Il comitato dei residenti ha espresso il proprio parere a riguardo, definendo quest’iniziativa un significativo errore e un’opportunità persa per l’intera comunità. Alcuni parlano di un rinnovamento per Sesto, altri di rinascita o rigenerazione ambientale.

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