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L’individuo che ha ucciso Manuel riafferma la sua dichiarazione: “L’ho incontrato e ho scelto di derubarlo.”

Il ventenne Daniele Rezza ha ribadito la sua ammissione di colpevolezza durante l’udienza di convalida avvenuta lunedì mattina davanti al gip Domenico Santoro. Ha riconosciuto di aver ucciso Manuel Mastrapasqua, trentunenne, nella notte tra giovedì e venerdì, in viale Romagna a Rozzano. Rezza ha confermato la versione già fornita agli investigatori sabato sera, poco dopo il suo arresto ad Alessandria, in cui aveva sottolineato di aver “rovinato due famiglie”.

Rezza ha raccontato di essere uscito di casa con un coltello nascosto nei pantaloni, in preda a un forte nervosismo. Durante la sua passeggiata notturna, ha incontrato Manuel, al quale ha chiesto denaro. Dopo aver ricevuto un rifiuto, gli ha strappato le cuffie e, quando Manuel ha tentato di difendersi, lo ha colpito al torace con il coltello, fuggendo poi in preda al panico e gettando l’arma insanguinata prima di rientrare a casa.

Confessione al genitore e tentativo di fuga

Il giorno dopo, sabato, Rezza ha rivelato al padre quanto accaduto, manifestando l’intenzione di fuggire all’estero. Il padre lo ha accompagnato alla stazione di Pieve Emanuele, dove ha preso un treno diretto ad Alessandria. Qui è stato fermato casualmente dagli agenti della Polfer, che non avevano ancora ricevuto alcun avviso sul suo conto e lo hanno lasciato andare. Successivamente, Manuel è tornato dagli agenti per confessare di aver “fatto una follia a Rozzano”. Gli agenti lo hanno dunque arrestato in attesa dell’arrivo dei carabinieri da Milano.

Rapina avvenuta in un momento di impulso.

Maurizio Ferrari, l’avvocato di Rezza (fino a lunedì, poiché ha comunicato di avere rinunciato al mandato per motivi personali), ha dichiarato, dopo l’udienza di convalida, che Rezza ha affermato di non rendersi conto di aver ucciso Manuel, in quanto non si sarebbe accorto della sua caduta a terra, scoprendo l’accaduto solo il giorno successivo tramite le notizie. L’avvocato ha inoltre specificato che sarebbe stato un gesto impulsivo: Rezza non sarebbe uscito con l’intento di rapinare, ma era in uno stato di agitazione. Mentre passeggiava, ha incrociato Manuel e ha deciso in quel momento di aggredirlo.

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