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Un lavoratore ha perso la vita in un cantiere. È stata dedicata una targa a Ielpo, il suo fratello, che ha commentato: “Apprezzo il gesto, ma avrei preferito che fosse qui con noi.”

Inaugurata la Metropolitana 4: Una targa per onorare la memoria di Raffaele Ielpo, operaio caduto sul cantiere della nuova linea

Ieri mattina, alle 10, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’ultima tratta della Metropolitana 4, iniziata con il battesimo di una targa dedicata a Raffaele Ielpo. Questo operaio ha tragicamente perso la vita il 13 gennaio 2020 in uno dei cantieri della nuova linea, precisamente quello di piazza Tirana, dove è stata realizzata la stazione di San Cristoforo, location di ieri per l’inaugurazione della tratta Blu. È in questa stazione che è stata collocata la targa in sua memoria. Ielpo, che stava contribuendo alla costruzione della metropolitana, è morto mentre lavorava.

La cerimonia di inaugurazione

La targa è stata rivelata dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. La cerimonia è stata accompagnata dalle note del Silenzio suonate dalla banda municipale. Tra i presenti c’erano Nicola e Antonella Ielpo, rispettivamente il fratello e la cugina di Raffaele, oltre a Gianni Pittella, sindaco di Lauria, la città di Basilicata da cui proveniva l’operaio.

Il ringraziamento e il dolore

Nicola ha espresso la propria gratitudine nei confronti delle istituzioni per aver deciso di onorare la memoria di suo fratello con questa targa, ringraziando in particolare il sindaco Sala, il ministro Salvini e la società M4. Tuttavia, ha anche sottolineato il profondo dolore per la mancanza del fratello, auspicando che fosse presente per celebrare l’inaugurazione insieme ai suoi colleghi. “Non si dovrebbe morire sul luogo di lavoro”, ha affermato. Durante il suo intervento, il primo cittadino ha anche voluto rendere omaggio a Ielpo prima di procedere con il taglio del nastro, un gesto che è stato ripreso anche dal ministro.

La morte di Raffaele Ielpo

Il 13 gennaio 2020, Raffaele, noto come “Gazza”, un caposquadra di 42 anni, era impegnato nel cantiere di piazza Tirana per la costruzione della stazione di San Cristoforo. Si trovava a 18 metri sotto terra quando, purtroppo, fu colpito da un crollo di terra e massi pesanti, che gli schiacciarono il torace. Inizialmente, quattro persone furono indagate per la sua morte sul lavoro; una progettista fu successivamente esclusa dal procedimento giudiziario, dimostrando la sua estraneità. Gli altri tre indagati, il 2 febbraio scorso, furono assolti dall’accusa di omicidio colposo. I periti del pubblico ministero hanno evidenziato che le condizioni del terreno, caratterizzate da limo sabbioso, erano “certamente rare, ma astrattamente prevedibili”. La proposta per una targa commemorativa emerse il 14 maggio scorso, avanzata dalla Giunta di Municipio 6.

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