L'evoluzione dell'officina: dal bon ton di un tempo alla sfida dell'elettronica e dell'internet
Bon ton di un tempo. Nel dicembre del 1953, una missiva informava i clienti che l’attività avrebbe avuto inizio dal primo gennaio: “Siamo certi che vorrete conferirci i vostri desiderati ordini e saremo completamente a vostra disposizione per ogni riparazione o manutenzione”, recitava il documento, gelosamente conservato in ufficio. “All’epoca, in città circolavano circa 200 automobili, oggi superiamo le 10mila”, ricordano Mario e Riccardo Lecchi. “Tutto è cambiato, ora offriamo corsi per la manutenzione delle parti elettriche. E con l’avvento dell’elettronica, ora è il computer a farla da padrone”.
Tuttavia, bisogna dire che, senza abilità, non è possibile ottimizzare un motore. In questo luogo ne sono passati migliaia. “Il legame con i clienti è diverso: ora arrivano sfoggiando internet per discutere le riparazioni”. In officina, però, non si tratta solo di competenze tecniche. “Come in qualsiasi professione, serve dedizione”.