Durante il corteo pro-palestinese di sabato pomeriggio a Milano, è scoppiata una polemica per un cartello direzionato contro la senatrice a vita e sopravvissuta dell’Auschwitz, Liliana Segre. Tra i circa 300 manifestanti, c’era chi definiva Segre come un’ “Agente sionista” – un’affermazione shockante. Un cartello simile è stato mostrato anche per il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Come sempre, numerose erano le bandiere in solidarietà con la Palestina, questa volta affiancate da quelle del Libano.
Prima dell’inizio del corteo, dopo un minuto di silenzio in onore del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, assassinato in Libano, Khader Tamimi, il presidente della comunità palestinese della Lombardia, ha tenuto un discorso. “Abbiamo perso molte vite, ma la nostra determinazione rimane,” ha detto Tamimi, “non abbiamo arreso come Netanyahu avrebbe voluto.”
Anche lo chef televisivo Gabriele Rubini, meglio conosciuto come Chef Rubio, era tra i partecipanti al corteo che si è concluso al parco Trotter. Durante l’evento, ha sfruttato l’occasione per invitare la gente a partecipare a una prossima manifestazione di Roma: “Venite il 5 ottobre a Roma perche la manifestazione proseguirà indipendentemente dal divieto emanato dalla prefettura” ha detto Chef Rubio dal palco di Milano. Il tutto è avvenuto sotto la supervisione di carabinieri e della polizia locale.
Rubini ha affermato che l’epoca della colonia sionista è quasi terminata, si trovano in una posizione critica e il timore aggrava le loro tendenze a odiare, mentire e distruggere. Ha poi rievocato l’assalto subìto fuori casa a Roma quattro mesi fa, svelando: “Un gruppo di 10 persone è venuto a prendermi a casa, l’antimafia sta indagando ma non ho grande fiducia nelle loro indagini”. La procura ha iniziato un’indagine sul caso, interpretandolo come un reato di lesioni aggravate da discriminazione razziale.